Il sud rimane arancione e a farne le spese sono le note e stremate attività commerciali. Il tanto auspicato giallo non colorerà la Sicilia, che rimarrà ancora zona arancione da lunedì, con i relativi limiti. Il rischio è che l’arancione permanga oltre il 16 maggio. La stagione balneare, dunque, potrebbe partire in ritardo rispetto l’ordinanza firmata dal Governatore Musumeci.
Al momento fino al 15 maggio sono sospese le attività degli esercizi balneari, la fruizione delle spiagge libere e la balneazione in tutta l’Isola. Per i gestori (e i Comuni) è possibile comunque cominciare i lavori per la riapertura. Nel mentre, il mondo imprenditoriale ha scritto al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci chiedendo di destinare a loro le dosi di vaccino disponibili. Sono nove i firmatari dell’appello: Confindustria, Confcooperative, Confcommercio, Confartigianato Imprese, Cna, Confesercenti, Legacoop, Casartigiani e Confapi.
Nel mentre la Sicilia sigla il record di somministrazioni di vaccini raggiungendo quota 34.503 dosi. Gli hub e i centri vaccinali hanno superato d’oltre il 23% il target giornaliero, fissato su circa 28.000 dosi, assegnato dalla Struttura commissariale per l’emergenza Covid nell’ambito del Piano nazionale. Purtroppo i dati continuano a essere preoccupanti: il primo maggio erano mille i nuovi positivi e dieci i morti.
Il tasso al 3,7% indica la Sicilia come quinta regione per numero di contagi giornalieri. I mille positivi sono a fronte di 27.029 tamponi processati. Le dieci morti portano il totale a 5.420. Con un lieve decremento di 123 casi rispetto al giorno prima, il numero degli attuali positivi è di 24.773. I guariti sono 1.113, i ricoverati negli ospedali sono 1.303, 34 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 167, due in più rispetto a ieri. Nella distribuzione tra le provincie, Catania è seconda, dietro Palermo, con 193 nuovi casi.