Il palazzo di cemento è stato negli anni tristemente noto come simbolo di tutto ciò che a Librino non va. L’altro lato della medaglia vede la struttura protagonista del cambiamento che purtroppo non è mai andato realmente in scena. Un nuovo tentativo è stato fatto in quest’ultimi anni e dopo la consegna dei 96 alloggi, circa due mesi fa, all’ex palazzo di cemento si aggiungeranno anche dei centri aggregativi e sociali.
Il grande immobile di Librino è stato restituito alla comunità, per l’ennesima volta. Gli alloggi sono stati ripristinati dall’incuria decennale e consegnati ai legittimi assegnatari ma è in progettazione la realizzazione di diverse strutture di servizio aggregativi e sociali per anziani e ragazzi che abitano nello stabile e in zona.
Il progetto definitivo nasce dall’esigenza di destinare i fondi comunitari dell’Agenda Urbana, inserendo il primo e il secondo piano del grande palazzo di viale Moncada 3, rimasti inutilizzati poiché non immessi nel progetto e nel finanziamento originario. Nell’intento comunale vi è la realizzazione d’uffici e sportelli di servizio per ascolto delle famiglie, un centro di aggregazione per anziani e laboratori di formazione per ragazzi.
L’idea generale è far tornare Librino a simbolo positivo che, oltre essere un contesto residenziale, possa essere vissuto anche socialmente dalle circa 500 persone. Nel progetto per i primi piani del palazzo di cemento è previsto un ascensore a utilizzo esclusivo, l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’utilizzo di materiale di bioedilizia. Per effettuare tutto ciò è stato realizzato un progetto dal valore di 1,6 milioni di euro (risorse UE), che dovrebbero essere disponibili a breve in seguito al decreto della Regione, con l’auspicio d’aprire il cantiere entro quest’anno.