L’ennesimo gesto ai danni di un giornalista che stava facendo (bene) il proprio lavoro. L’episodio che ha coinvolto il giornalista Francesco Scollo è solo l’ultima delle tante minacce al settore. Il cronista siciliano ha subito un’irruzione in casa recentemente e ieri sera ha trovato la sua auto in fiamme ma per l’Amministrazione bisogna attendere l’accertamento della matrice dolosa.
È una dichiarazione apparentemente dubbiosa, altalenante, che sembrerebbe esser detta senza consapevolezza dei fatti. Premettendo la piena comprensione del ruolo istituzionale (che non permette accuse infondate né dichiarazioni senza prove concrete) appare ingenua la presa di distanza da un’azione di cui matrice è stata ben conclamata (ma non accertata) alla luce degli altri atti vandalici subiti dal giornalista.
L’auto che prende a fuoco sotto casa, dieci minuti dopo che il giornalista abbandona l’abitacolo, non è il primo episodio intimidatorio. Il cronista Francesco Scollo si è occupato con diligenza e attenzione di casi che hanno coinvolto sia la sfera mafiosa che quella istituzionale e a volte l’unione di entrambe (tra appalti e simili).
Tirare fuori la verità non fa ricevere premi ma spesso minacce e così, in un triste e ripetitivo modus operandi, alcuni ignoti nei mesi scorsi avevano fatto irruzione in casa del giornalista senza rubare nulla di gran valore: un messaggio più che un furto. L’auto che prende fuoco, dunque, non dovrebbe essere vista come l’atto vandalico di qualche ragazzino o piromane.
Pur con queste consapevolezze generali, dichiarate dalla maggior parte, soprattutto di chi era ben consapevole dei fatti pregressi, il commento sempre presente del Sindaco di Caltagirone viene a mancare in favore di una dichiarazione generale dell’Amministrazione comunale: «Se sarà accertata la natura dolosa degli eventi, nel condannare il vile gesto, esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al giornalista, sicuri che quanto accaduto non lo farà in alcun modo desistere dal suo impegno».
Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Caltagirone, che allo stato non escludono nessuna ipotesi e che stanno raccogliendo ogni elemento utile a fare luce in maniera inequivocabile sulla matrice degli accadimenti.
Le promesse sono dette senza troppi scrupoli, che vengano mantenute o meno, ma quando si tratta di posizionarsi dalla parte “scomoda” si prendono fin troppe distanze che, in fondo, danno più la sensazione di abbandono che di conforto.
Fonte foto: Caltagirone oggi