La guardia di finanza di Catania ha sequestrato una ditta individuale operante nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione e il relativo terreno per un valore di circa 60mila euro.
I suddetti beni sono stati sequestrati a Giovanni Pappalardo, 47 anni, che in seguito ad accertamenti, è stato indicato come appartenente a Cosa nostra di Caltagirone. Già lo scorso ottobre il nucleo familiare di Pappalardo, residente a Palagonia, aveva subito un sequestro relativo a terreni, una villa e conti correnti dal valore di circa 270mila euro.
Pappalardo, già condannato in maniera definitiva per rapina e omicidio, è accusato di avere partecipato ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “Cosa nostra” (clan Santapaola, Ercolano e Floridia per il clan Nardo di Lentini), nel corso dei quali sono stati discussi la nomina del “rappresentante provinciale” e la ripartizione dei proventi di sette estorsioni a imprenditori del settore delle costruzioni, del movimento terra e delle onoranze funebri.
Gli accertamenti patrimoniali sono state eseguite dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia delle Fiamme gialle di Caltagirone.