Una donna rumena di 42 anni, residente a Catania, è stata indagata dagli agenti del Commissariato Centrale per favoreggiamento e truffa aggravata dietro richiesta del Commissariato di Sanremo.
La querela, nei confronti della donna, è stata mossa da un cittadino torinese, che nel mese di febbraio, visitando uno noto sito di e-commerce, voleva acquistare una scheda video per pc. Per tale ragione ha contattato il venditore nella chat direttamente fornita dal sito.
Colui che si proclamava il proprietario del bene, ha poi chiesto alla “vittima” di proseguire la trattativa su Whatsapp: nel corso della stessa è stata pattuita una somma di 177,00 euro da pagare con addebito su una carta prepagata Postpay intestata alla moglie del venditore, ed è stato altresì predisposto il ritiro del prodotto tramite un corriere.
Al momento del pagamento, l’uomo si è reso conto che il nominativo che gli era stato fornito dal venditore era diverso, e che corrispondeva a quello della 42enne rumena: alla richiesta di chiarimenti, il venditore si è giustificato affermando che si trattava del vero nome della moglie. Dopo qualche giorno dal pagamento, a seguito di vari solleciti per sapere se il corriere fosse passato per ritirare quanto acquistato, l’uomo non ha più avuto risposta dal venditore.
Dalle indagini è così emerso che la SIM utilizzata dal venditore era intestata ad un cittadino extracomunitario, residente a Catania e non presente negli archivi della Polizia, mentre la prepagata risultava essere intestata alla donna.
Gli agenti hanno inoltre scoperto che la quarantaduenne, era stata già indagata per ulteriori casi di truffe online: la carta infatti, era stata già utilizzata per operazioni analoghe, nonostante i diversi solleciti inviati da parte dei Carabinieri alla donna per denunciarne il furto o lo smarrimento.