Catania torna a essere senza una guida: i catanesi si sono più rassegnati che abituati. A farne le spese la Città sempre più verso il fondo del baratro. La metaforica discesa agli inferi sembrerebbe non avere fine: dopo la sospensione di Salvo Pogliese dal ruolo di Sindaco per il reato di peculato, dall’assessorato regionale delle Autonomie locali giunge il procedimento di revoca del Commissario Straordinario del Comune di Catania Federico portoghese.
L’assessorato comunica: «Avviato il procedimento di revoca dell’incarico. Eventuali memorie potranno essere presentate entro cinque giorni. In quell’arco temporale il commissario è invitato a limitare la sua attività agli atti urgenti e indifferibili».
Il procedimento fa seguito al parere negativo, espresso dall’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Siciliana sui requisiti posseduti da Federico Portoghese nella sua nomina a commissario straordinario a Catania, dopo le dimissioni del sindaco Salvo Pogliese che era stato sospeso dal prefetto per la condanna a 4 anni e 3 mesi di reclusione subita nel processo su rimborsi all’Ars come vicepresidente del gruppo del Pdl.
Il parere chiesto il 26 agosto del 2022 dall’assessorato regionale delle Autonomie locali è stato depositato il 5 agosto scorso. L’Avvocatura della Regione è giunta a “un esito negativo” circa l’inclusione dei professori universitari, dei ricercatori e dei dirigenti delle università statali, tra coloro che possono ricoprire l’incarico di commissario degli enti locali dell’Isola. Portoghese ha prestato servizio all’università come dirigente di ruolo, ma l’Ateneo, secondo gli esperti legali, essendo un “Ente Autonomo”, non rientra nel novero dei presupposti giuridici stabiliti per supplire alla mancanza del sindaco negli enti locali siciliani.
Se il passato qualcosa insegna, ci si aspetterebbero mesi ancor più problematici per Catania mentre i “colpevoli” avranno una promozione, un salto di carriera, abbandonando le macerie catanesi per promuoversi a livello nazionale.