Pubbliservizi chiuderà battenti il 31 marzo. È stata avviata ieri la procedura per il licenziamento dei 333 lavoratori. Non c’è un lieto fine ma forse c’è ancora speranza, almeno secondo Ugl: «Si all’Azienda speciale, fiducia nell’azione del presidente Schifani e del commissario Mattei».
Perché saranno licenziati 333 lavoratori della Pubbliservizi?
La comunicazione inviata nella tarda serata di ieri dai curatori giudiziali della Pubbliservizi, per l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, è stata una vera e propria doccia fredda per i 333 lavoratori che non avevano perso la speranza di poter ottenere una ulteriore proroga fino al prossimo luglio. Soluzione che il commissario straordinario aveva chiesto, nelle more di individuare il percorso per salvare il personale ed i servizi della partecipata, così come lo stesso aveva confermato anche durante l’incontro che si era tenuto in Prefettura mercoledì scorso.
Cos’accadrà adesso? Risponde Ugl
Ad avanzare così, improvvisamente, è quindi uno scenario inedito come la corsa contro il tempo per accelerare una delle due ipotesi fino ad oggi sul tavolo, ovvero la costituzione in tempi rapidi di un’Azienda speciale (l’altra era l’affidamento a bando di gara dei servizi stessi). Nel giro di pochi giorni, quindi, i curatori convocheranno l’esame congiunto, mentre Città metropolitana dovrà dare forma e sostanza al nuovo soggetto che dovrebbe assorbire l’intero organico attualmente in Pubbliservizi. Su questo aspetto si è anche espresso il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, che ha assicurato l’impegno da parte dell’Amministrazione regionale e di quella metropolitana nel garantire la continuità del servizio pubblico dal prossimo 1° aprile con relativa salvaguardia dei livelli occupazionali.
Ugl commenta: «Prendiamo atto della decisione presa dal Tribunale civile di Catania, sezione fallimentare, di non prorogare ulteriormente l’esercizio provvisorio di Pubbliservizi e di procedere applicando la normativa in vigore. Quella del licenziamento collettivo, purtroppo, è una prassi burocratica da attivare dato che il 31 marzo la società dovrà chiudere i battenti, ma nel contempo ci auguriamo che il percorso di approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della nuova realtà aziendale proceda speditamente. Non possiamo che esprimere piena fiducia nell’operato del presidente Schifani e del commissario Mattei che, siamo certi, faranno il possibile per disinnescare questa bomba sociale che potrebbe deflagrare su questa città martoriata. Questo, a nostro avviso, è il momento che le forze sindacali e la politica siano unite per un unico obiettivo che è quello di continuare a dare un futuro a 333 cittadini catanesi, che hanno dato tanto a Pubbliservizi ed alla Città metropolitana e non possono ricevere il benservito dopo decenni di impegno, ma soprattutto dopo che questa vertenza è avvenuta loro malgrado. Ancora una volta come Ugl siamo pronti e disponibili a discutere con i curatori ciò che prevede la legge, però siamo anche favorevoli all’idea dell’Azienda speciale e, pertanto, immediatamente disponibili a confrontarci con l’ente metropolitano perché si possa mettere in piedi un progetto serio e credibile».