La segnalazione di una professoressa catanese ha permesso di evidenziare dei “microscopici errori sulla descrizione di alcune candelore” come lei stessa ha affermato.
L’occhio clinico della docente Zaira Lipani, in visita didattica con la sua classe presso la chiesa di San Nicolò l’Arena, ha scovato infatti l’errore di battitura che ha ridotto a “doci” il numero “dodici” e l’altro presente in “chimata”, che è dovrebbe intendere il verbo “chiamata”.
Come la professoressa ha fatto notare, “tali descrizioni – che riportano il logo della Regione Siciliana, della città di Catania e che hanno superato chissà quanti controlli – sporcano i vanti storici, artistici e culturali della chiesa più grande della Sicilia che ospita anche un sacrario, una meridiana di Sartorius e Peters, un pregevole organo, acquasantiere monumentali, importanti tele ospitate nelle dodici cappelle etc”.
Ed è per questo che la professoressa Lipani ha lanciato il suo grido d’allarme, ritenendo anche “che la presenza del codice QR releghi la vergogna solo agli italiani che leggono”.