Una ventitreenne pensava che i Social fossero uno spazio “immaginario” in cui si potesse dire e fare qualsiasi cosa senza conseguenza, purtroppo, per la giovane, la realtà è ben lontana da ciò. Dopo aver “sputtanato” l’azienda tramite video, asserendo di aver trovato insetti nel prodotto, il pastificio del Trapanese l’ha querelata e adesso la Procura di Catania sta indagando poiché le accuse mosse non sarebbero veritiere.
Chi è la diffamatrice del pastificio e com’è nata la vicenda dal video Social
I Social sono come la realtà: diffamare qualcuno ha la stessa valenza sia di persona, di presenza, che tramite una chat o un video, in modo virtuale. L’ha scoperto amaramente una ventitreenne di Paternò, Gabriela Farinato, la quale, dopo aver presumibilmente trovato degli insetti in una confezione di pasta, ha fatto un video con lo smartphone per poi pubblicarlo (senza pensare alle possibili conseguenze) su Instagram e Tik Tok. Il risultato? Adesso è indagata per diffamazione.
Venuta a conoscenza del video, l’azienda screditata (il panificio del Trapanese che ha prodotto la pasta) ha sporto querela e la Procura di Catania ha deciso di avviare l’azione penale. La giovane si è vista recapitare la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari e si è dunque rivolta a un legale, l’avvocato Vincenzo Forti del Foro di Marsala. Quest’ultimo ha presentato una lunga memoria difensiva alla Procura catanese, citando una sfilza di pronunce della Cassazione su fatti analoghi e chiedendo il giudizio con rito abbreviato.
Il video degli insetti nella pasta: realtà o fake news?
Nello specifico, nel filmato pubblicato sui social lo scorso ottobre dalla donna si vede un insetto che cammina sul bordo del piatto in cui è stata messa la pasta, dopo l’apertura della confezione, e un altro insetto, ancora dentro i rigatoni, che tenta di fuoriuscire. La data di scadenza segnata sulla busta di plastica è il 12 luglio 2024.
Nel capo d’accusa si contesta alla giovane anche il fatto di avere citato un altro pastificio, mettendolo quindi a confronto con quello “incriminato”, affermando che questo l’aveva salvata. In un altro video, la ragazza dice di aver saputo da sue amiche che anche per altre marche di pasta si era verificato lo stesso problema.