Una variante del virus Sars-Cov-2 denominata EG.5.1 e soprannominata “Eris”, ispirata alla dea greca della discordia, sta attualmente diffondendosi in diversi Paesi, compresa l’Italia.
Questa variante presenta caratteristiche distintive, inclusa la condivisione dei principali sintomi di infezione con altre varianti della stessa famiglia.
Appartenente alla famiglia Omicron e con due mutazioni extra nella proteina Spike (F456L e Q52H), rappresentava l’8,8% delle sequenze depositate, la variante Eris è stata osservata co-circolare con altre varianti note come Hyperion, Kraken e Arturo (Arcturus).
Ad agosto 2023, Eris è aumentata al 14,6% delle sequenze depositate, influenzando l’aumento dei contagi in alcune regioni italiane e si manifesta con sintomi precisi: ecco quali sono.
Sintomi
Come rilevato da studi condotti dal progetto Zoe Health Study, sono simili a quelli di altre varianti di Omicron.
Tra i sintomi più comuni ci sono:
- mal di gola,
- naso che cola,
- tosse secca,
- mal di testa,
- tosse grassa,
- dolori muscolari,
- alterazioni dell’olfatto
- e altri sintomi simili.
Alcuni sintomi sembrano variare in frequenza, ma è importante notare che la febbre è meno comune rispetto alle ondate precedenti e l’anosmia, un tempo indicatore chiave di Covid, è ora meno frequente.
La variante Eris sta suscitando attenzione in quanto può contribuire all’aumento dei contagi. Sebbene i sintomi siano simili a quelli delle varianti precedenti, le mutazioni rendono necessarie ulteriori ricerche per comprenderne l’impatto completo.
La situazione richiede vigilanza e rispetto delle linee guida sanitarie per mitigare la diffusione del virus.