Si continua a combattere a Sud di Israele, dove i missili illuminano il cielo giorno e notte, incutendo terrore e mietendo vittime.
Attimi di paura anche per Federica Florio, la studentessa di ventisette anni originaria di Leonforte, provincia di Enna, ma residente a Catania da quasi dieci anni, che si trova a Israele insieme aduna collega di Bronte per svolgere un tirocinio presso il Weizmann Institute of Science di Rehovot.
Spaventate le due ragazze hanno allertato la Farnesina, lanciando il loro disperato appello: “Noi vogliamo solo tornare in Italia. In questo momento, se volessimo partire, un biglietto aereo costerebbe oltre 3 mila dollari, ma non è neppure quello il problema”.
Durante l’offensiva palestinese, Federica si trovava a Tel Aviv con la collega, ma non appena hanno sentito suonare le sirene, sono uscite dall’hotel e hanno cercato un taxi per tornare a Rehovot, vivendo una situazione di grande tensione.
Il primo messaggio dalla Farnesina è arrivato molto tempo dopo l’allarme, intorno alle 10 del mattino. Le due ragazze hanno già vissuto un’esperienza simile a maggio quando un missile è caduto a soli 500 metri dal loro dormitorio.
Non sapendo come fare a lasciare il rifugio per arrivare in aeroporto, Federica e la collega chiedono “al governo di intervenire. Chiediamo di riportarci a casa. E posso aggiungere una cosa: chi non è del posto, la pensa come noi. Vogliamo tutti solo andare a casa. Anche perché, peraltro, pure in Istituto, non è possibile andare. O meglio: le attività non sono ferme ma ci sconsigliano di andare”.