Tra ricordi d’oro, quasi nostalgici e riflessioni: è così che potremmo definire questo breve ma intrigante racconto su una Catania “antica”, appartenente a un passato che oramai non esiste più. Sono tantissimi i catanesi che ignorano come determinate vie e zone della città etnea erano un tempo profondamente diverse dal loro stato attuale.
Ripercorriamo e riviviamo la Catania di una volta col racconto del concittadino
Il Signor Umberto Tricomi, con i suoi preziosi ricordi, ci offre un viaggio nel tempo attraverso le strade di Catania degli anni ’50. I filobus, testimoni silenziosi di un’epoca passata, raccontano storie di cambiamenti e ricostruzioni.
I Filobus e i ricordi
Il Signor Tricomi ci trasporta nell’epoca dei filobus, dove ogni cambio di linea richiedeva l’intervento dell’autista per spostare l’asta sulla cabina del veicolo, alimentandolo con una nuova linea elettrica. Erano tempi di rinascita, quando la città iniziava a ricostruire i danni delle bombe, un periodo in cui la scarsità coesisteva con la ricchezza dell’animo umano.
L’evolvere della Città
I decenni successivi, fino agli anni ’60, segnarono un boom edilizio con la nascita di nuovi quartieri residenziali, come il Corso Italia e le zone limitrofe a Piazza Europa. Palazzoni che ancora oggi definiscono lo skyline cittadino ebbero origine da questa fase di sviluppo.
Il confronto con il presente
Le riflessioni del Signor Tricomi ci conducono al confronto con l’attuale Catania: una città caotica, dominata dal traffico automobilistico nonostante l’esistenza della metropolitana. La frustrazione per la mancata valorizzazione dei mezzi pubblici emerge nel racconto, evidenziando come l’automobile abbia preso il sopravvento, limitando la libertà di movimento.
Le parole di Tricomi ci spronano a riflettere sul valore di un equilibrio tra passato e presente, sull’importanza di riappropriarsi della città, valorizzando non solo le infrastrutture ma anche le opportunità offerte dai mezzi pubblici. La foto di un filobus in via Plebiscito negli anni ’50 diventa un simbolo tangibile di una Catania che ha vissuto e si è trasformata nel corso del tempo. Un tuffo nelle memorie che ci ispira a riscoprire e apprezzare il passato per costruire un futuro più armonioso e sostenibile.
Il racconto integrale del concittadino su Catania antica
Di seguito il racconto integrale con le parole utilizzate dal concittadino Umberto Tricomi: «Essendo nato ai primi anni del 1950 ricordo i filobus che quando cambiavano linea scendeva l’autista e spostava l’asta sulla cabina del filobus su di un’altra linea elettrica, Bei tempi non avevamo nulla ed eravamo ricchi, si iniziava a ricostruire i danni fatti dalle bombe, pian pianino si tornava alla normalità. Gli anni a seguire, fino alla fine degli anni 60, sono stati quelli del boom edilizio con la nascita di nuovi centri residenziali, vedi caso il Corso Italia la parte vicina Piazza Europa compresa. Dalla parte di Via Vittorio Veneto, compresa Piazza Michelangelo, nascevano palazzoni. Oggi Catania è troppo caotica, troppe auto. Anche se abbiamo la metropolitana non sappiamo sfruttare i mezzi pubblici, le auto ci hanno schiavizzato».