Antonio Tancredi Cadili, un giovane puparo palermitano di soli 12 anni, è stato insignito della cittadinanza onoraria di Caltavuturo, il suo paese d’origine, dov’è conosciuto e molto apprezzato per la sua abilità nel mondo delle marionette e per il suo recente successo nel film “Il teorema della felicità”, che gli ha valso il premio come miglior attore bambino al San Diego Movie Awards.
Il giovane Antonio Tancredi Cadili è diventato ora anche il protagonista di un docufilm intitolato “Antonio der Puppenspieler aus Sizilien” (Antonio, il puparo siciliano), trasmesso in prima serata sulla rete televisiva pubblica tedesca Kika il 20 agosto, che racconta la sua storia di Antonio e la sua abilità nell’arte dei pupi, che consiste nel dare vita a marionette di legno attraverso la manipolazione dei fili.
Oltre ad essere il puparo più giovane d’Italia, Antonio è anche un abile attore, un bravissimo pianista e un piacevole intrattenitore, che è riuscito a guadagnarsi fama internazionale aprendo il Festival internazionale delle marionette a Quanzhou, in Cina e mettendo in scena spettacoli di pupi siciliani.
Da pianista inoltre, Antonio ha composto una melodia in onore del generale Dalla Chiesa in occasione dell’anniversario della strage di via Carini.
Il suo è un talento precoce, visto che già all’età di tre anni, Antonio è stato affascinato dall’arte dei pupi grazie alla madre Valeria, che lo portava a vedere gli spettacoli teatrali della famiglia Argento. Nel docufilm diretto da Carmen Butta, le marionette prendono vita grazie a lui, ma vengono doppiate in tedesco.
Antonio possiede circa 40 pupazzi e ha persino creato due marionette speciali raffiguranti i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In onore di loro, ha composto un monologo e una melodia per pianoforte, esprimendo il suo rispetto e il ricordo per queste figure che sono state vittime della mafia.
Il docufilm, della durata di 25 minuti, illustra una tipica giornata nella vita di Antonio, con momenti che spaziano dalla scuola alle lezioni di pianoforte, dalla passione per i pupi all’interesse per la ceramica. Il film culmina con la sfida più significativa per Antonio: esibirsi davanti al pubblico nel teatro di casa sua e, soprattutto, davanti al suo maestro, il puparo Vincenzo Argento.
Insomma un artista palermitano di cui andare orgogliosi e di cui essere molto soddisfatti.