L’Università di Palermo ha siglato un accordo con il Garante dei diritti dei detenuti della Sicilia e il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per avviare un progetto che coinvolgerà alcuni detenuti degli istituti penitenziari nell’Archivio storico di Ateneo. Questi detenuti parteciperanno a progetti di tipo socioculturale e di pubblica utilità.
Secondo il Rettore Massimo Midiri, l’Università di Palermo diventa la prima in Italia ad aprire le porte del proprio Archivio storico ai detenuti, accogliendoli con entusiasmo per formarli e far maturare competenze da spendere nella società civile. Questo accordo si inserisce nell’ambito della cosiddetta Terza Missione dell’Università, che mira a interagire con la società civile e promuovere la crescita sociale sul territorio.
Anche il Provveditore Cinzia Calandrino si esprime positivamente sull’accordo, considerandolo un ulteriore progresso nelle relazioni con l’Università di Palermo, impegnata a promuovere l’istruzione dei detenuti. Soddisfazione viene espressa anche da Santi Consolo, che vede in questo accordo un’opportunità per aumentare le possibilità di reinserimento lavorativo dei detenuti.
L’iniziativa è nata da un’idea del Delegato del Rettore all’Archivio storico di Ateneo, Mario Varvaro, che fa notare come il progetto sia legato alla riflessione sul mondo carcerario svolta all’interno delle attività del Dottorato internazionale di ricerca in Diritti umani. Varvaro coordina la Commissione didattica di questo dottorato.
Secondo Paola Maggio, Delegata del Rettore ai rapporti con gli Istituti Penitenziari, questa è un’occasione unica perché l’Università di Palermo offre una formazione concretamente sfruttabile al momento del reingresso dei detenuti nel mondo del lavoro. In poco meno di tre anni, il Polo Penitenziario dell’Università ha visto crescere in modo progressivo gli iscritti grazie all’impegno di docenti delegati in dieci corsi di studio, dei tutors dedicati e delle strutture amministrative dell’Ateneo.
I detenuti saranno accolti nell’Archivio storico di Ateneo dalla responsabile Maria Stella Castiglia e dal personale del Sistema Bibliotecario, a cui potranno dare un contributo nella movimentazione dei fascicoli o nella scansione dei documenti.
In conclusione, l’Università di Palermo si impegna a promuovere l’istruzione e la formazione dei detenuti attraverso questo accordo che permetterà loro di svolgere attività nell’Archivio storico di Ateneo. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nella rieducazione e risocializzazione dei detenuti, offrendo loro competenze spendibili nella società civile e aumentando le possibilità di reinserimento lavorativo.