Barbara, la Santa del fuoco
La vita di Santa Barbara rimane avvolta nell’incertezza a causa della frammentarietà delle informazioni disponibili, che divergono non solo sul periodo storico in cui visse, ma anche sul luogo di origine, aggiungendo un alone di mistero alla sua figura.
Il martirio di Santa Barbara viene collocato durante l’impero di Massimino il Trace (235-238) o di Massimiano (286-305), mentre altre indicano il periodo di Massimino Daia (308-313). Le diverse versioni discordano anche riguardo al luogo di origine, menzionando Antiochia di Nicomedia e una località chiamata ‘Heliopolis’, situata a 12 miglia da Euchaita, città della Paflagonia. Le traduzioni latine, al contrario, la collocano in Toscana, attribuendole una vita e una morte in questa regione.
Particolarmente invocata contro la morte improvvisa da chi è esposto al pericolo di morte istantanea durante il lavoro, compresi gli artificieri, gli artiglieri, i carpentieri e i minatori, Santa Barbara è diventata la patrona di coloro che, nella loro attività quotidiana, sono a rischio di un destino improvviso.
E è per questo che Santa Barbara è venerata anche come protettrice dei Vigili del Fuoco, i quali rischiano la vita per salvare gli altri e che la sua figura è simbolicamente legata agli artificieri e agli operatori di munizioni, tanto che nelle navi da guerra il deposito delle munizioni è chiamato ‘Santa Barbara’.
Questa figura misteriosa e potente trova un posto speciale nella celebrazione della festa a Paternò, dove la comunità la onora con devozione e gratitudine. La festa di Santa Barbara a Paternò non solo è un momento di fervente spiritualità, ma è anche l’occasione per riconoscere la sua intercessione a favore di coloro che affrontano pericoli e sfide legate al fuoco e alle attività rischiose.
Scopri in dettaglio il cosa prevede la festa in onore di Santa Barbara a Paternò.
Santa Barbara, la patrona di Paternò
Ogni anno, dal 2 al 5 dicembre, la città di Paternò si trasforma in un crogiuolo di fede, tradizione e festa in onore di Santa Barbara, la patrona venerata per la sua intercessione durante i temporali e gli incendi.
La storia di questa festa risale al 1780, quando, durante un’eruzione lavica, le reliquie della Santa furono portate dai devoti presso Ragalna, dove miracolosamente l’eruzione si fermò.
La festa inizia il 2 dicembre con il “giorno delle varette”, un momento significativo che dà il via ai festeggiamenti.
La vigilia, il 3 dicembre, è caratterizzata dall’esposizione delle reliquie di Santa Barbara in chiesa, seguita da una solenne Concelebrazione Eucaristica. La sera è animata dalla rappresentazione dell’entrata dei cantanti, accompagnati dalle antiche cantate delle corporazioni cittadine “Mulinari” e “Muratori”, sottolineate dalle armonie del corpo bandistico “Città di Paternò”.
Il 4 dicembre, giorno del martirio di Santa Barbara, è un’esplosione di suoni e colori. Sin dalle prime ore del mattino, le campane suonano a festa, e 21 colpi di cannone dal Castello Normanno annunciano l’inizio delle celebrazioni. I fedeli affollano il tempio della Patrona per partecipare alla “svelata della Santa”, l’apertura della cameretta che custodisce il simulacro. Alle 10 in punto, il fercolo argentato con il Simulacro e le Reliquie di S. Barbara esce dalla chiesa tra spari, suono di campane e le melodie coinvolgenti dei corpi bandistici, dando il via alla maestosa processione.
Una delle tappe più significative è la sosta nella suggestiva chiesetta della Madonna dell’Itria, un tempo la chiesa di Santa Barbara stessa.
La Festa di Santa Barbara a Paternò è un esempio straordinario di come la fede, la storia e la tradizione si intreccino in una celebrazione unica e coinvolgente.
E quest’anno è un’occasione in più per partecipare alla festa e alle celebrazioni in onore della Santa e del 150° anniversario della Vara processionale di Santa Barbara.