ARCIVESCOVO RENNA E IMAM ABDELHAFID GUIDANO LA MARCIA DELLA PACE A CATANIA

L’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, e l’imam della Moschea della Misericordia, Kheit Abdelhafid, hanno guidato ieri sera la marcia della pace a Catania. L’iniziativa, ispirata dal messaggio di Papa Francesco sul tema “Intelligenza artificiale e pace”, ha preso il via dalla chiesa di sant’Agata al Borgo e si è snodata per via Etnea fino a Piazza Duomo.

Mons. Renna ha dichiarato: “Abbiamo voluto fare questa marcia perché vogliamo conservare nei nostri cuori la speranza, farla germogliare, pensarla. Vogliamo educarci alla speranza della pace, anche quando un pensiero diverso sembra dirci che essa è impossibile. Emerge tanta cattiveria dal cuore dell’uomo: come non condannare la strage del 7 ottobre compiuta da Hamas? Non si può giustificare! Come si può accettare che la rappresaglia stia uccidendo tanti civili inermi e non responsabili e stia cancellando generazioni di palestinesi? Da qualunque parte venga, la violenza va condannata e mai alimentata, né da parole, né da mezzi distruttivi come le armi”.

Inoltre, mons. Renna ha aggiunto: “Noi vogliamo credere e uomini di stato lo credono, che ci siano soluzioni che permettano la convivenza pacifica fra i popoli, l’inclusione delle minoranze, l’indipendenza di stati come l’Ucraina. Vie di pace, non di guerra, perché la vita rimane il bene sacrosanto dell’umanità”.

L’imam della Moschea della Misericordia, Kheit Abdelhafid, ha sottolineato: “Sentiamo il bisogno di camminare insieme verso la pace. Non siamo potenti, ma abbiamo la forza delle nostre preghiere. Stiamo cercando di fare la nostra parte interessandoci dell’altro, di chi ha bisogno perché l’indifferenza è nemica della pace mentre il nostro tesoro più grande è la fratellanza umana”.

Alla marcia hanno partecipato le aggregazioni ecclesiali della Diocesi, la Caritas, le rappresentanze delle parrocchie, esponenti della Moschea della Misericordia di Catania molti studenti con i loro professori e tanti laici desiderosi di testimoniare il desiderio di pace presente nel cuore di ogni uomo.

La marcia si è conclusa nella cattedrale di Catania con la preghiera, per chiedere a Dio non la vittoria di un esercito sull’altro, ma la conversione del cuore degli uomini quando esso è abitato da odio e violenza, da pensieri che edificano muri e fanno scoppiare conflitti.

Mons. Renna ha toccato anche la questione del rapporto Intelligenza artificiale-democrazia. “I sistemi di controllo dell’IA possono mettere a dura prova, e forse lo stanno già facendo, le decisioni degli individui. A noi preme soprattutto che quel “sogno di democrazia” che richiede conoscenza dei valori, libertà di espressione, scelte consapevoli, non venga eterodiretto. Per questo auspichiamo più coscienza perché solo da essa nasce la pace”.