La Regione Siciliana ha risposto alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma del 2019 che consentiva di diluire in dieci anni il disavanzo della Regione a quel tempo esistente. Secondo il presidente Renato Schifani, questa decisione non mette in discussione l’equilibrio dei conti della Regione, in quanto nel frattempo sono state rispettate le indicazioni di Roma e della Corte dei conti, abbattendo il disavanzo e mettendo la Sicilia in regola. Inoltre, la norma oggetto della sentenza è stata superata dalla disposizione legislativa del 2022 che accorda alla Sicilia il ripiano del disavanzo in otto anni.
L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha sottolineato che nel 2022 il disavanzo della Regione è sceso da 6 a 4 miliardi di euro e le previsioni per il rendiconto 2023 indicano un ulteriore calo di ben 500-700 milioni. Questo dimostra che la Regione continuerà nella virtuosa operazione di ripiano del debito senza incidere sul livello dei servizi offerti, anzi potenziandoli e incrementando gli investimenti.