Il 4 e 5 febbraio sono giorni speciali a Catania, quando la città celebra con devozione e fervore la sua patrona, Sant’Agata. Il fercolo di Sant’Agata è il protagonista indiscusso di questo evento, svolgendo un affascinante percorso interno ed esterno attraverso le strade della città, coinvolgendo devoti e curiosi in una manifestazione di fede e folklore.
Il 4 Febbraio: il giro esterno
Il 4 febbraio inizia all’alba con l’atmosfera carica di emozione in piazza Duomo. La Messa dell’Aurora nella Cattedrale dà il via al giro interno, senza sosta, di Sant’Agata per le vie di Catania: il fercolo, trainato dai devoti attraverso gli Archi della Marina e la Porta Uzeda, fa la sua prima sosta presso l’edicola votiva, la Fontanella di Sant’Agata, con l’offerta della cera.
Il fercolo, preceduto dalle dodici candelore, costeggia gli archi della Marina, raggiunge la stazione e il viale Libertà, per poi attraversare via Umberto sotto i fuochi d’artificio. Durante tutto il percorso, che attraversa anche il mercato di piazza Carlo Alberto, i devoti sventolano i loro fazzoletti e gridano parole di devozione caratterizzate dalla domanda «Cittadini / cittadini / semu / tutti / devoti tutti?» a cui segue un sentito «Cettu… cettu! Evviva sant’Aita!».
Lasciata la Fiera i devoti si dirigono a piazza Stesicoro, dove si preparano ad uno dei momenti più attesi della giornata: acchianata dei Cappuccini (la salita dei Cappuccini). Qui, la patrona ripercorre i siti del suo martirio, dalla Chiesa di San Biagio, conosciuta anche come “alla Fornace”, alla Chiesa di Sant’Agata al Carcere, per giungere infine alla Chiesa di Sant’Agata La Vetere, il primo luogo di sepoltura della Santa, dove si celebrano solenni i vespri.
La processione prosegue attraverso i quartieri popolari, toccando via Plebiscito, via Garibaldi, piazza Risorgimento e piazza Palestro, e qui concludono la giornata con uno spettacolo pirotecnico, che i catanesi chiamano “i Fochi do Futtinu“. Nel buio della notte, Sant’Agata attraversa i quartieri di San Cristoforo e Angeli Custodi, concludendo il giro esterno con la suggestiva “Calata della Marina” prima di rientrare in Cattedrale.
Il 5 Febbraio: il giro interno
Il 5 febbraio è dedicato al giro interno, un percorso più breve ma altrettanto emozionante. Partendo da piazza Duomo, la processione attraversa via Etnea, davanti alla Chiesa della Badia di Sant’Agata e alla Chiesa della Collegiata. Il fercolo sosta in piazza Cavour per assistere ai tanto attesi Fochi do Burgu, accompagnati da devoti che portano ceri illuminati come offerta alla patrona.
Il percorso continua lungo via Etnea, affrontando un altro dei momenti più attesi della festa, quello d'”acchianata di Sangiuliano” che vede un lungo “fiume di persone” vestite di bianco risalire la via in modo composto negli ultimi anni (prima si faceva a corsa). Lungo via Crociferi, dichiarata patrimonio UNESCO, le suore benedettine dedicano un canto delicato alla santa, a cui segue lo scambio fiori: uno dei momenti più toccanti delle celebrazioni. Il fercolo si avvicina al saluto finale, attraversando pochi metri prima di rientrare in Cattedrale.
La festa di Sant’Agata si conclude con i devoti, in lacrime, che agitano guanti e fazzoletti bianchi in segno di saluto alla patrona, mentre questa si gira un’ultima volta verso la piazza Duomo per impartire il suo benevolo addio. Un’esperienza intensa, fatta di fede, tradizione e una profonda connessione tra la santuzza e la sua amata città.
In questi due giorni, Catania si trasforma in un palcoscenico vivace dove la spiritualità si mescola con la tradizione e folklore, creando un’atmosfera unica che lascia un’impronta indelebile nei cuori di coloro che partecipano a questa festa straordinaria.