A Catania è “camurriusu” il catanese che…
“U camurriusu” è un tipo di persona che a Catania viene considerata tale per il suo particolare atteggiamento e spesso evitata per questo.
I camurriusi sono quei soggetti un po’ fastidiosi, che inducono ad alzare gli occhi al cielo e a esclamare “camurria”, tipica espressione di chi vorrebbe buttare tutto all’aria, perché infastidito da una situazione irritante o (appunto come in questo caso) da una persona scocciante.
Almeno una volta nella vita, sarà capitato a tutti di incontrare una persona un po’ “camurriusa”, che trova mille pretesti per importunare gli altri e farli innervosire con le sue parole, i suoi gesti e il suo comportamento assurdo.
Il camurriusu sa bene come essere irritante, anche quando non lo fa apposta e insiste ripetutamente con una richiesta che non può essere soddisfatta dal suo interlocutore. Insomma si tratta di quello che il poeta Orazio identificò nella figura del Seccatore descritto nella sua Satira 9, dalla quale cercò disperatamente di staccarsi senza ottenerne pace.
Come molte altre città, anche Catania è piena di camurriusi, ma pochi di loro conoscono l’origine dell’appellativo catanese che gli altri gli attribuiscono. Proviamo a chiarirci le idee.
L’insolita origine del “camurriusu” dai tratti napoletani
L’origine del termine dialettale siciliano “camurriusu” o “camurriusa”, derivato dalla parola “camurria”, ha diverse ipotesi interessanti che possono essere esaminate per comprendere appieno il suo significato e la sua evoluzione nel tempo.
La sua radice sembra essere legata alla “camorra”, la mafia napoletana, che in passato veniva chiamata anche “camurra”. Questa associazione potrebbe derivare dal fatto che i membri della camorra erano noti per molestare la gente comune con ricatti, minacce e estorsioni, comportandosi in modo insistente e ostinato.
Tuttavia, la parola “camurria” fece il suo ingresso in Sicilia intorno al 1876, comparendo nel “dizionario siciliano-italiano”. Secondo alcune interpretazioni, potrebbe derivare dalla parola “gonorrea”, una malattia sessualmente trasmissibile, o dal termine toscano “camorro”, che significa “malanno”.
Il “Devoto-Oli” del 1968 suggerisce che potrebbe derivare da “morra”, che significa “gregge”, rinforzata dal prefisso “ca”. Inoltre, in Portogallo, nel dialetto minhoto, “camurro” significa “stupido”, suggerendo un’associazione con un comportamento insensato o fastidioso.
La parola “camurria” può essere utilizzata anche in modo più specifico, come ad esempio nelle espressioni “si na camula” o “ti mittisti a camula”, dove “camula” è un termine italiano che si riferisce a una particolare categoria di animali.
Se sulla diversa origine qualcuno avrà da dibattere, resta la certezza sulla sua accezione catanese e sulla vera identità assunta dal “camurriusu a