Il presidente Giuseppe Mistretta dell’Amat è stato convocato stamattina in terza Commissione per discutere dell’urgenza della situazione riguardante il nuovo schema di contratto di servizio dell’azienda. Tuttavia, non è emersa alcuna traccia del contratto, mettendo a rischio il percorso di risanamento dell’azienda e la sua stessa continuità. Senza il rinnovo del contratto, l’accordo conciliativo relativo al contenzioso tributario da 100 milioni tra Amat e l’amministrazione Lagalla non può trovare soluzione.
Le dichiarazioni del presidente Mistretta riguardo alla gestione non “in house” delle credenziali per essere inseriti “con uso improprio” nella lista bianca della ZTL, preoccupano e potrebbero portare a possibili danni alle casse aziendali. Inoltre, la mancata chiusura del bilancio 2022 potrebbe determinare una perdita di 6 milioni di euro che potrebbe superare i 20 milioni di euro, portando al fallimento dell’azienda.
Non c’è ancora un parere favorevole da parte degli uffici legislativi della Regione sul riconoscimento dei corrispettivi “vuoto per pieno” relativi ai chilometri percorsi dall’azienda durante il periodo Covid, che potrebbero portare a una perdita di ben 12 milioni di euro. Questo rischio potrebbe portare a una perdita complessiva di 20 milioni nel bilancio 2022, con conseguenze disastrose sul piano di riequilibrio del Comune.
La mancanza di un piano industriale e il ricorso alle esternalizzazioni dei servizi sollevano dubbi sulla possibile ricollocazione del personale e lasciano presagire una politica di dismissione dell’azienda. Concetta Amella, consigliere comunale M5S e componente della terza Commissione consiliare per aziende partecipate e ambiente, ha dichiarato che il quadro emergente dalla seduta lascia presagire una politica di dismissione dell’azienda contro la quale faranno le barricate sia in Consiglio che in Commissione.