La consegna dell’olio dal Giardino della Memoria all’Arcivescovo: un simbolo di speranza e legalità.

Nel ricordo delle stragi mafiose di Capaci e via d’Amelio, che sconvolsero la Sicilia nel 1992, la Polizia di Stato si è fatta promotrice di una iniziativa simbolica per veicolare i messaggi di speranza e legalità ma anche per coltivare la memoria.

Nell’odierna mattinata, dopo la messa interforze del Precetto Pasquale, il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ed il Questore, Giuseppe Bellassai, hanno consegnato l’olio del Giardino della Memoria di Capaci all’arcivescovo Luigi Renna, affinché venga consacrato nella Santa messa crismale del giovedì santo ed essere utilizzato nel corso dell’anno liturgico.

L’olio è prodotto dagli ulivi coltivati dell’associazione “Quarto Savona 15”, la onlus fondata da Tina Montinaro, che cura insieme ad altre realtà locali il Giardino della Memoria, inaugurato il 23 maggio 2017, uno spazio vicino al luogo dove si consumò la strage di Capaci con l’attentato al giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

L’olio è nato dai frutti di quegli alberi d’ulivo, dedicati a coloro che, appartenenti alle Istituzioni, sono caduti per mano della mafia, alberi coltivati in un luogo che è stato testimone di una tragedia. Un spazio che ha saputo convertire il sacrificio delle vittime, il dolore dei familiari, in un impegno sociale, un simbolo che assume un valore spirituale di grande importanza.

Un segno di speranza affinché non sia stato inutile il sacrificio dei martiri di mafia.