I vari significati del Cummogghiu catanese
U cummogghiu a Catania ha molti significati, che identificano sia cose concrete, che astratte.
Se infatti per alcuni si tratta del coperchio o di una forma di copertura, per altri il termine cummogghiu assume un senso figurato, indicando l’atto di nascondere o “coprire” qualcosa.
I catanesi che amano, conoscono e utilizzano ancora il loro dialetto sanno bene, infatti, che “cummigghiari” vuol dire sì mettere un coperchio su una pentola o ciotola o una coperta addosso a qualcuno o a qualcosa. Ma molti tra loro sanno che vuol dire soprattutto omettere o occultare un fatto.
Tante volte a Catania si fa u cummogghiu ad un’altra persona perché si vuole aiutarla a nascondere la verità, senza pensare però alle possibili conseguenze.
In ogni caso, chi cummogghia lo fa con l’intenzione di proteggere qualcosa o qualcuno, coprendolo da fonti esterne o sostenendolo da occhi indiscreti. Ed è per questo che, a volte, è meglio cummigghiari per ammucciari i frusti.
E tu sei un catanese che sa cummigghiari o no? Ecco svelata l’etimologia del termine cummogghiu.
A Catania a volte è meglio cummigghiari, ma qual è l’origine del termine?
L’origine del verbo “cummigghiare” affonda le sue radici nelle colonizzazioni che hanno interessato la Sicilia e che hanno influenzato la cultura locale.
Si pensa che la sua origine possa essere rintracciata nello spagnolo “cobijar”, il quale ancora oggi denota il significato di offrire rifugio e protezione, ma anche di covare e nutrire in senso figurato.
Il termine “cobijar” a sua volta discende da “cobijo”, un sostantivo che affonda le radici nel latino tardivo “cubiculum”, utilizzato per indicare un dormitorio o un’alcova, cioè un luogo in cui cercare riparo per riposarsi e sentirsi al sicuro. Questo percorso etimologico riflette l’idea di protezione e conforto, insieme al concetto di nascondere o coprire qualcosa, che sono intrinseci al verbo “cummigghiare”.
Nella Sicilia contemporanea, l’evoluzione del termine ha assunto sfumature aggiuntive, portando ad espressioni come “cummigghjièllu”, che denota la volontà di coprire gli errori di qualcuno. Questo suggerisce un’ulteriore estensione del concetto di protezione e copertura, con una connotazione sociale o morale.
L’antica origine non lascia alcun dubbio e conferma anch’essa l’intenzione di coprire qualcosa o qualcuno per toglierlo dalla vista altrui.