Il rapporto tra neuroscienze e interventi educativi è sempre più stretto e significativo, poiché la comprensione del funzionamento del cervello e dei processi cognitivi può informare e migliorare le pratiche educative. Si possono infatti ricavare informazioni preziose sulla struttura e sul funzionamento del cervello durante il processo di apprendimento, aiutando gli educatori a comprendere meglio come gli studenti elaborano le informazioni, memorizzano i concetti e rispondono agli stimoli educativi, adattare le pratiche di insegnamento alle esigenze specifiche degli studenti, con l’applicazione di tecniche differenziate e personalizzate in grado di stimolare la memoria, l’attenzione e la motivazione. Ma dei benefici possono giungere per quanto riguarda anche la comprensione dei meccanismi neurali sottostanti all’emozione, al comportamento sociale e al benessere mentale, sviluppando in tal modo programmi che promuovano la salute emotiva e sociale degli studenti, riducendo lo stress e migliorando il clima scolastico. Infine, la ricerca sulle basi neurali dei disturbi dell’apprendimento può guidare lo sviluppo di interventi precoci e personalizzati per gli studenti che lottano con la lettura, la scrittura, la matematica o altre abilità cognitive, prevenendo il fallimento scolastico e promuovendo il successo accademico.
Di questi argomenti si parlerà nel seminario dal titolo “Le neuroscienze negli interventi educativi” che si terrà domani pomeriggio, martedì 16 aprile, a partire dalle 16, nell’aula magna del dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania, alla Cittadella universitaria, su iniziativa del corso di specializzazione per le attività di sostegno Ciclo VIII-Disfor dell’Ateneo. Introdurranno l’incontro il rettore Francesco Priolo, la direttrice del Disfor Loredana Cardullo, e la direttrice del corso di specializzazione Paolina Mulè. Seguirà, presentata dal prof. Vincenzo Perciavalle dell’Università Kore di Enna, la lectio magistralis del prof. Giacomo Rizzolatti docente di Human Physiology al dipartimento di Neuroscienze all’Università di Parma, scopritore del Meccanismo Mirror che, attraverso i cosiddetti neuroni specchio, trasforma le rappresentazioni sensoriali ottenute osservando il comportamento degli altri in rappresentazioni motorie dello stesso comportamento nel cervello dell’osservatore.
Le scoperte delle neuroscienze informano lo sviluppo di tecnologie educative innovative che sfruttano la plasticità cerebrale e i principi dell’apprendimento cognitivo. Questo può includere programmi di apprendimento online, giochi educativi basati sul cervello e applicazioni mobili progettate per migliorare le abilità cognitive degli studenti. Su questi altri aspetti interverranno in conclusione dell’incontro i professori Marina Quattropani e Agata Polizzi (Unict) e Alex Kozulin (Feuerstein Institute), approfondendo altri aspetti fondamentali per migliorare l’efficacia dell’insegnamento e garantire che gli studenti abbiano le migliori opportunità di apprendimento e sviluppo.