Il maestro popolare non ha bisogno di presentazioni soprattutto nella sua città. Non c’è un catanese, grande o piccolo, che non conosca almeno una sua canzone. Purtroppo Antonino Caponnetto non è più con noi ma Brigantony non ci lascerà mai: facciamo gli auguri al maestro ricordandolo proprio nel giorno della sua nascita.
Il 22 luglio 2022 la musica siciliana ha perso una delle sue icone più amate: Brigantony. Attraverso la sua carriera, Antonino Caponnetto ha incarnato lo spirito e l’anima della Sicilia, lasciando un’impronta indelebile sulla cultura popolare (e non solo). Ripercorriamo la vita di Brigantony: una vita dedicata alla musica e alla Sicilia (soprattutto la sua amata Catania).
Brigantony in breve: chi è Antonino Caponnetto
Antonino Caponnetto, conosciuto artisticamente come Brigantony, è nato a Catania il 24 aprile 1948. L’attività musicale del cantautore catanese è iniziata all’incirca nel 1975 per continuare sino al 2020. Brigantony ha pubblicato 60 album (di cui 42 in studio, 2 live e 16 raccolte). Il catanese ha venduto milioni di copie e le sue composizioni sono state tradotte in diverse lingue.
Il suo pseudonimo deriva dal nomignolo datogli dalla nonna Carmela, che lo chiamava brigante per il suo spirito ribelle e indomito, da qui l’aggiunta del diminutivo del suo nome “Tony” e dunque Brigan-Tony.
Da Antonino Caponnetto a Brigantony tra Cibali e Belgio
Nato nel rione Cibali di Catania, Brigantony ha iniziato la sua carriera musicale negli anni ’70. Emigrò in Belgio nel 1976, dove incise il suo primo disco, “A bella vita”, che segnò l’inizio del suo successo.
Durante gli anni ’80 e ’90, Brigantony esplorò una vasta gamma di generi musicali, dalla tarantella siciliana al rock, al rap e alla musica dance. Brani come “A zita pilusa” e “Semu fuiuti frischi” sono diventati degli inni per intere generazioni. Le sue canzoni spaziavano dai temi goliardici alla critica sociale.
Gli ultimi anni di Brigantony e la sua eredità musicale
Brigantony continuò a pubblicare musica e a esibirsi fino al 2020. Morì il 22 luglio 2022 a Catania, lasciando un’eredità duratura nella musica popolare siciliana. I testi di Brigantony, spesso ricchi di doppi sensi e umorismo, riflettevano la vita quotidiana in Sicilia e in particolare la sua Catania, affrontando temi sociali e politici con sincerità e critica.
L’artista riposa eternamente nella Cappella della Confraternita di Santa Maria del Carmelo: il Comune aveva proposto di tumulare Brigantony nel “viale degli uomini illustri”, nel Cimitero di Catania, ma si persero nella burocrazia: è rimasta la promessa d’intitolargli un’area pubblica.
Brigantony: il ricordo sempreverde dei catanesi per un’icona catanese
Nel cuore di tutti i catanesi e tuttora conosciuto anche tra le generazioni più giovani, Brigantony rimarrà per sempre una figura iconica della musica popolare siciliana, celebrato per la sua autenticità e la sua capacità di catturare lo spirito della sua terra natia attraverso la sua musica. A conferma di ciò vi è anche un tributo assieme a Franco Battiato creato con l’intelligenza artificiale (il video qui). Celebrandolo nel giorno del suo compleanno, non si può che brindare “stuppando” una Fanta.