Sicilia en Primeur 2024 ha presentato il report dell’Annata 2023, evidenziando una vendemmia di qualità e performante. Nonostante la riduzione del 34,48% nella produzione rispetto all’anno precedente, i produttori siciliani hanno dimostrato grande capacità nel gestire la complessa situazione climatica, puntando sulla ricchezza varietale e sulla diversità degli areali siciliani.
Durante l’evento, Mattia Filippi di Uva Sapiens ha sottolineato che dalla vendemmia 2023 si potranno degustare vini rossi e bianchi con una forte identità e profilo aromatico complesso. I vitigni autoctoni si sono mostrati sempre più fedeli al territorio, mentre quelli internazionali hanno svelato profili nuovi ed interessanti.
I vini ottenuti dalla vendemmia 2023 si distinguono per essenzialità, pulizia, chiarezza e definizione. Vitigni come il Grillo, il Catarratto, il Nero d’Avola, il Frappato, il Nerello Mascalese e il Perricone si sono rivelati di ottima qualità, puntando su uno stile che unisce eleganza, versatilità e freschezza. Una sorpresa è stato il vino prodotto dal vitigno Syrah, che ha mostrato una resistenza alle condizioni meteo-climatiche e una maturazione eccellente.
La vendemmia 2023 è stata caratterizzata da una durata record di cento giorni, iniziata ad agosto e conclusasi a fine ottobre. Nonostante le difficoltà legate alla peronospora, la Sicilia si è distinta per la gestione competente e tecnica della situazione da parte delle aziende associate di Assovini Sicilia.
In generale, la vendemmia 2023 in Italia è stata la meno produttiva dal 1947, con un calo del 31% rispetto all’anno precedente. Le condizioni meteoclimatiche sfavorevoli hanno favorito la diffusione della peronospora, ma le aziende vinicole siciliane hanno saputo affrontare la situazione con prevenzione, know-how e tecniche agronomiche all’avanguardia.