Si sono svolte ieri pomeriggio le Assemblee, ordinaria e straordinaria, dei soci della società consortile Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, incontri ricchi di contenuti e di significative novità per il settore agrumicolo siciliano. La principale notizia emersa dall’Assemblea straordinaria che si è svolta in presenza del notaio è l’ingresso nella società consortile del Distretto di 20 nuove aziende. Tra queste vi sono aziende agricole, reti di piccoli produttori e agriturismi, società di commercializzazione, che ampliano così la rete dei soci e rafforzano ulteriormente il Distretto.
Inoltre, si consolida la presenza nel Consiglio di Amministrazione di rappresentanti apicali delle organizzazioni di categoria, con l’ingresso di Graziano Scardino, presidente Cia Sicilia, oltre che di Paolo Rapisarda, direttore del centro di ricerca Crea olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura, e Giosuè Arcoria di Confagricoltura Sicilia. La base sociale del Distretto si sta rinnovando, orientandosi sempre di più verso produzioni biologiche e aziende che dimostrano un reale e concreto rispetto agroambientale ed etica territoriale.
Le nuove adesioni provengono da diverse zone agrumetate della Sicilia, contribuendo ad arricchire il volto del Distretto. In un periodo in cui la tutela del territorio è cruciale, il Distretto si dimostra essenziale per le piccole e medie aziende singole o aggregate che necessitano del supporto offerti da realtà come la nostra che agisce a livello regionale e dell’intera filiera agrumicola isolana.
Tra i punti all’ordine del giorno, è stata approvata la variante sostanziale del Progetto “Cluster in Sicilia”, che riceve il supporto di numerose aziende della filiera. La presidente Argentati ha dichiarato che questa è un’opportunità molto importante per tutta la filiera e che si lavorerà per dare maggiore valore aggiunto alle produzioni agrumicole isolane, spingendo anche le produzioni biologiche e l’importanza per il rispetto dell’ambiente.
L’Assemblea ha inoltre approvato il bilancio del 2023 in pareggio, confermando il ruolo no profit dello stesso Distretto. Queste novità rappresentano passi significativi per il settore agrumicolo siciliano, che si orienta sempre di più verso produzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente e del territorio.