L’attività investigativa dei carabinieri di Bronte, su richiesta della procura della Repubblica, ha portato all’arresto di un uomo di 29 anni, posto ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, per maltrattamenti in famiglia.
Comportamento vessatorio e violenza reiterata
Le indagini hanno rivelato il comportamento violento e vessatorio dell’uomo nei confronti della compagna trentenne. Gli atti di violenza sono stati reiterati più volte, anche in presenza della loro figlia di sei anni. A gennaio, l’uomo avrebbe aggredito e minacciato di morte la compagna, episodio che ha spinto la donna a interrompere la relazione.
Minacce di morte e denuncia
Dopo la separazione, l’uomo ha minacciato la compagna con una pistola carica, avvertendola che avrebbe potuto usarla contro di lei in caso di abbandono. Solo di recente, la donna ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri, raccontando di essere stata colpita con pugni e calci anche durante la gravidanza, e di aver subito un tentativo di strangolamento con una cintura.
Il terrore della figlia di 6 anni
La figlia di sei anni ha confidato alla nonna materna il clima di terrore che regnava in casa: “Nonna, io devo andare perché se lo faccio arrabbiare lui alza le mani alla mamma”. Questa confessione ha ulteriormente evidenziato la gravità della situazione.
Scoperta di armi
Durante la perquisizione a casa del 29enne, i carabinieri hanno trovato due pistole a salve e delle munizioni, confermando ulteriormente le minacce denunciate dalla donna.