Il Comitato tecnico scientifico (Cts) dell’Osservatorio permanente sulle famiglie della Regione Siciliana ha raggiunto importanti risultati a un anno dalla sua istituzione. Tra questi vi è la costituzione e l’insediamento del gruppo interistituzionale per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia, la realizzazione del “taxi solidale” e il monitoraggio delle realtà associative che operano nel campo delle “madri di giorno” e delle “banche del tempo”.
L’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano, ha espresso soddisfazione per i primi risultati ottenuti dal Comitato. Ha evidenziato che in dodici mesi è stato costituito un gruppo interistituzionale per contrastare la pedofilia e la pedopornografia, oltre alla realizzazione del “taxi solidale” che viene utilizzato per accompagnare temporaneamente chi è inabile e non può spostarsi con mezzi propri nella provincia di Palermo.
Il Comitato è composto da cinque esperti in materia di politiche familiari, sociali, giuridiche ed economiche, nominati dall’assessore Albano. Tra i membri del Cts vi sono Gianfranco Amato, con le funzioni di direttore, e altri esperti del settore. Il Comitato si impegna a coordinare e favorire il confronto tra le istituzioni pubbliche, le parti sociali e la società civile per migliorare le politiche e i servizi per le famiglie.
Gianfranco Amato, direttore del Cts, ha evidenziato l’attenzione rivolta alla nomofobia, un problema che sta influenzando negativamente le relazioni familiari. Il Comitato ha segnalato il problema durante un convegno all’assessorato della Famiglia e sta lavorando per adottare iniziative concrete, soprattutto nel contesto scolastico. È in corso un’interlocuzione con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per implementare azioni nelle scuole siciliane a partire dal prossimo settembre.
Inoltre, il Comitato intende realizzare una rete di Comuni siciliani “Amici della famiglia” con la previsione normativa di un apposito registro per il prossimo autunno. Questo dimostra l’impegno del Cts nell’attuazione della legge regionale 10 del 2003 e nell’affrontare le emergenze sociali che minacciano la stabilità delle famiglie in Sicilia.