Titolo: Festino di Santa Rosalia: l’Arcivescovo Lorefice Tuona Contro Droga e Mafia
PALERMO – Nella suggestiva cornice del Festino di Santa Rosalia, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha lanciato un severo monito contro il crescente problema della droga e della mafia in città.
Durante la notte che ha visto radunarsi oltre 350mila palermitani e turisti per le vie del Cassaro, Lorefice, dal carro della ‘Santuzza’, ha messo in guardia contro quella che ha definito "la nuova peste": la droga. Il suo discorso ha evidenziato il travolgente impatto degli stupefacenti sui giovani, paragonando la diffusione del consumo di crack e fentanyl a una calamità inesorabile.
"A chi vogliamo lasciare la nostra città, i nostri quartieri, le nostre case?", ha chiesto retoricamente Lorefice, denunciando una situazione sempre più critica. "Questa tremenda peste entra nelle nostre case, nelle nostre scuole, nei luoghi di ritrovo dei giovani," ha avvertito, descrivendo scenari di neonati ricoverati per overdose e giovani devastati dal consumo di droghe pesanti.
"La prima dose si consuma anche a dieci anni," ha aggiunto Lorefice, ponendo l’accento sul drammatico abbassamento dell’età dei consumatori. "Non sono figli di altri, sono i nostri figli e ne siamo responsabili," ha esclamato, sottolineando il pericolo che i più giovani diventino "schiavi, manipolabili e consumatori".
Il suo intervento ha poi toccato l’altro grande flagello della città: la mafia. "A chi vogliamo lasciare la nostra città? Al crimine, alla violenza, all’indifferenza, alla mafia?", ha tuonato Lorefice. Ha criticato duramente l’organizzazione mafiosa, rivelando come stia cercando di rinnovarsi attraverso il traffico di stupefacenti. "No alla mafia. Sì ai nostri figli," ha gridato, esortando i mafiosi a convertirsi e sottolineando che “Rosalia non sarà mai con voi. Vi rinnega”.
Infine, ha rivolto un appello alla politica, esortando dirigenti e amministratori locali ad agire concretamente per contrastare le dipendenze patologiche. "Ai politici, agli amministratori della città e della Regione… chiediamo con forza e determinazione che si adoperino concretamente e celermente ad approvare il disegno di legge per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze patologiche," ha detto, ricordando il decreto consegnato l’anno precedente.
In conclusione, l’arcivescovo ha chiesto il sostegno della comunità e della Santa Patrona per liberare Palermo e le sue giovani generazioni da questa "nuova peste". "Con te Rosalia si rinnova la speranza che sarà possibile," ha esclamato, invocando la protezione della ‘Santuzza’ per la città intera.