Orrore a Ventimiglia: Migranti Eritree Aggredite da Camionista nel Tir
VENTIMIGLIA – 15 luglio 2024 – Un video scioccante sta facendo il giro del web, mostrando un episodio di violenza avvenuto oggi nella città di Ventimiglia. Un camionista ha scoperto migranti nascoste nel suo tir e ha reagito nel modo più violento possibile. La scena, ripresa da alcuni testimoni, mostra l’uomo mentre prende a cinghiate alcune giovani migranti eritree, costringendole a scendere dal veicolo.
L’incidente ha avuto luogo all’interno dell’autoporto di Ventimiglia, dove le giovani donne, visibilmente terrorizzate, sono state scoperte nascoste nel tir. Il camionista le ha obbligate a scendere e ha iniziato a colpirle con una cinghia da carico dotata di una parte in metallo, causando loro dolore e disperazione. Le riprese video mostrano chiaramente le donne che urlano, piangono e cercano di scappare.
Le vittime dell’aggressione avevano trascorso la notte precedente nel centro di accoglienza diffusa di Ventimiglia, gestito dalla Caritas Intemelia, dove erano state accolte in attesa di proseguire il loro viaggio. Dopo l’episodio di violenza, le migranti sono state nuovamente condotte al centro di accoglienza per ricevere assistenza e supporto.
Sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine per far luce sull’accaduto. Si indaga per identificare il camionista e stabilire eventuali responsabilità penali. Nel frattempo, il video dell’aggressione ha sollevato un’ondata di indignazione e sconcerto tra la popolazione e le organizzazioni umanitarie, che chiedono giustizia e protezione per le migranti.
L’immagine di Ventimiglia come punto critico del passaggio migratorio si acuisce, mettendo in risalto le difficoltà e i pericoli affrontati dai migranti durante il loro lungo e pericoloso percorso verso una vita migliore. Questo nuovo episodio di violenza testimonia ulteriormente le drammatiche condizioni che tante persone sono costrette a vivere nel tentativo di cercare asilo e sicurezza.
La comunità locale e le associazioni di volontariato si appellano al governo per rafforzare le misure di protezione e accoglienza e per assicurare che episodi di questo tipo non si ripetano. Le immagini crude dell’aggressione continuano a circolare, sollecitando una riflessione profonda e urgente sulla gestione della migrazione e sulla tutela dei diritti umani.