Meloni e Piantedosi al forum di Tripoli sui migranti, Sea Watch: “Auguriamo loro tutto il male”
Tripoli, 17 luglio 2024 – Una giornata carica di tensioni ha caratterizzato il Trans-Mediterranean Migration Forum di Tripoli, dove la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono intervenuti per discutere di migrazioni. La loro presenza non è passata inosservata e ha scatenato una dura reazione della Ong Sea Watch.
“I politici del governo italiano Meloni e Piantedosi sono oggi in Libia per lavorare con il primo ministro della Libia occidentale Dabaiba sulla loro politica migratoria distopica. Auguriamo loro tutto il male dal profondo del nostro cuore”, ha commentato la Ong su Twitter. Questo commento ha innescato un ampio dibattito sia online che tra le istituzioni.
Durante il forum, Giorgia Meloni ha sottolineato il concetto di “migranti illegali come nemici di quelli legali”, evidenziando come spesso le politiche migratorie siano dettate dalle organizzazioni criminali piuttosto che dagli stati sovrani. Ha inoltre parlato dei decreti flussi varati dal suo governo, che mirano ad ampliare le quote di migranti legali da quei Paesi che collaborano nella lotta contro i trafficanti di esseri umani.
Parallelamente, il ministro Piantedosi ha insistito sull’importanza di un approccio regionale strategico, dichiarando che il formato adottato dal forum, che riunisce diversi paesi mediterranei e africani, “è pienamente in linea con il metodo di lavoro che l’Italia ha adottato a partire dall’insediamento del Governo Meloni”. Ha aggiunto che “la nostra ambizione deve essere quella di creare le condizioni per una riduzione di carattere regionale dei flussi illegali a beneficio di tutti i Paesi”.
Non sono mancate le critiche, con Filippo Miraglia di Arci nazionale che ha descritto l’incontro come “l’espressione peggiore della propaganda del nostro governo e dell’Europa sulla pelle di migliaia di esseri umani”. Ha accentuato il peso delle violenze e dei crimini contro l’umanità commessi nelle rotte migratorie, sostenendo che tali episodi non sembrano essere un problema per Meloni e Piantedosi, criticando inoltre il “bluff” dei decreti flussi.
D’altra parte, Lucio Malan di Fratelli d’Italia ha difeso i rappresentanti governativi italiani, sostenendo che “Sea Watch odia Meloni e Piantedosi” e accusando l’Ong di propaganda politica. Ha ribadito che l’obiettivo del governo italiano è “ridurre le partenze di barconi arginando così il traffico di esseri umani e di conseguenza le morti in mare”.
Il dibattito sulle politiche migratorie sembra destinato a rimanere acceso, dividendo non solo l’opinione pubblica ma anche il panorama politico nazionale e internazionale.