Archeologia del Mare: Il Progetto "Neptune" Debutta a Lipari
Lipari, 18 luglio 2024 – I fondali di Lipari sono pronti a rivelare i loro segreti grazie al progetto innovativo "Neptune", che sarà presentato il 19 luglio al Museo archeologico regionale "Bernabò Brea" di Lipari. Il progetto, focalizzato su un sistema all’avanguardia di digitalizzazione del patrimonio sommerso, si avvale di tecnologie di intelligenza artificiale di nuova generazione.
La campagna di ricerca verrà avviata con studi approfonditi sul relitto di Capistello, utilizzando tecniche avanzate di ricostruzione virtuale. Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, sarà presente alla cerimonia di presentazione, evidenziando l’importanza di questa iniziativa per l’intero territorio eoliano.
"Neptune" (Neural Rendering & Edge AI Platform for 4d synthetic Twins generation during Underwater Navigation & Exploration) punta a creare una piattaforma innovativa per la gestione di sensori ottici, supportati da nuove reti neurali, utilizzati su veicoli subacquei. La realizzazione di modelli digitali di ecosistemi sottomarini mira a scopi esplorativi, didattici e informativi, seguendo metodi sostenibili ed ecologici.
Il programma, finanziato con ben 700 mila euro, ha ottenuto il sostegno grazie al bando per progetti di Ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei campi di intelligenza artificiale e robotica, parte integrante del progetto "Raise" (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment). "Neptune" rappresenta una delle iniziative di punta finanziate dal ministero dell’Università e della ricerca con l’Investimento 1.5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Scarpinato ha espresso grande entusiasmo per il progetto, affermando: «Questo progetto offre al territorio eoliano un’importante vetrina scientifica e un’opportunità di crescita in termini di valorizzazione del patrimonio archeologico e naturalistico». Ha inoltre evidenziato che il governo regionale destinerà 6 milioni di euro per la musealizzazione del relitto di Capistello a Lipari.
Il progetto è stato ideato da un consorzio di piccole e medie imprese innovative guidato dalla start-up ligure Mywai. Le operazioni sul campo si svolgeranno nel contesto dell’area marina protetta del Parco di Portofino e dei fondali eoliani, sotto la gestione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Tra i partner coinvolti ci sono specialisti delle esplorazioni marine come Ubica e Immersea, oltre al laboratorio di Image Processing dell’Università di Catania.
Saranno utilizzate tecnologie brevettate, sperimentate in recenti progetti nazionali e comunitari, per creare modelli 3D innovativi del fondale marino e del relitto storico. Eventi di edutainment e infotainment verranno promossi per rendere i risultati accessibili al grande pubblico e ai ricercatori. Una delle tecnologie di punta sarà la Generative AI e il Neural Rendering, che permettono rapidi tempi di elaborazione dati e una qualità eccezionale.
Il coordinamento tecnico-scientifico del progetto è affidato a Fabrizio Cardinali di Mywai, mentre Marco Faimali, direttore dell’Istituto per gli impatti antropici e la sostenibilità in ambiente marino, coordinerà lo Spoke 3 di "Raise", con l’obiettivo di sviluppare soluzioni sostenibili per la protezione dell’ambiente marino.
La collaborazione con istituti di prestigio come l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Università di Catania rafforza ulteriormente le basi scientifiche di "Neptune", che promette di aprire nuove frontiere nella scoperta e valorizzazione del patrimonio sommerso, proiettando la Sicilia in una posizione di riferimento nel campo dell’archeologia marina e dell’innovazione tecnologica.