La Cassazione annulla l’ergastolo per il femminicidio di Lorena Quaranta: "Stress da Covid"
ROMA – L’ergastolo per Antonio De Pace, condannato per il femminicidio della giovane studentessa di Medicina Lorena Quaranta, è stato annullato dalla Corte di Cassazione a causa dello "stress da Covid". Lorena Quaranta fu uccisa nel 2020 nella sua abitazione vicino Messina dal fidanzato, che successivamente tentò il suicidio prima di chiamare i Carabinieri per confessare il terribile omicidio.
Secondo la Corte, i giudici di merito "non avrebbero verificato se la specificità del contesto, il periodo Covid e la difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale". La decisione ha generato un’ondata di critiche e polemiche politiche.
Reazioni politiche accese
Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, ha espresso la sua indignazione: “Ancora una volta la Cassazione ci sorprende. La sentenza che annulla l’ergastolo all’assassino di Lorena perché bisogna considerare lo stress da Covid ci lascia esterrefatti”. Antoniozzi ha sottolineato come questa decisione possa creare un precedente pericoloso, amplificando le polemiche intorno alla gestione dei disturbi di personalità e alle attenuanti.
Vittima colpita due volte
Anche Alessandro Urzì di Fratelli d’Italia ha manifestato il suo sconcerto: “Considerare se lo stress da Covid possa giustificare l’attenuazione delle responsabilità penali e cancellare l’ergastolo fa riflettere e indignare. Ora sembra che le attenuanti per stress e disagi emotivi possano rendere vittime le donne uccise una seconda volta”.
M5S: No a pericolosi precedenti
Le parlamentari del Movimento 5 Stelle nella Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: “Pensare che lo stress, qualunque fosse la presunta origine, possa essere considerato un’attenuante rischia di creare un pericoloso precedente. Non può esserci alcuna giustificazione per un atto di violenza così efferato”.
Pellegrino (FDI): "Cassazione da brividi"
La senatrice di Fratelli d’Italia, Cinzia Pellegrino, ha espresso amarezza: “Sentenze come questa fanno temere che si possa subire un abbassamento della responsabilità penale. Non è così che si porta giustizia alle vittime”. Pellegrino teme che questa decisione possa influenzare negativamente altri casi simili.
Carfagna: Sorprende e preoccupa la Cassazione
“Sorprende e preoccupa la decisione della Cassazione,” ha dichiarato Mara Carfagna, presidente di Azione. “Si apre la strada all’idea che sotto stress le responsabilità siano meno gravi, un concetto sconvolgente in un caso di femminicidio. La strada da fare è ancora lunga".
Conclusioni
La decisione della Corte di Cassazione ha scosso l’opinione pubblica e il mondo politico, sollevando interrogativi cruciali sul futuro della giustizia in casi di violenza di genere. Il rinvio del processo alla Corte d’Assise d’Appello di Messina aggiunge ulteriore incertezza sulle sorti del caso e su come la giustizia italiana affronterà situazioni analoghe in un contesto post-pandemico.