Quattro Indagati per l’Agopputura al Giornalista Joly: Nel Mirino un Ferroviere, un Tassista e Due Aspiranti Sindaci
Torino – Il caso di aggressione al giornalista Andrea Joly ha portato all’individuazione e all’imputazione di quattro membri attivi di Casapound, tra i quali un ferroviere, un tassista e due aspiranti sindaci. Gli accusati, tutti residenti nella provincia torinese, sono finiti sotto la lente della Digos e dovranno rispondere per lesioni personali e violenza privata per futili motivi.
Il Contesto dell’Aggressione
L’aggressione è avvenuta di fronte al circolo Asso di Bastoni durante i festeggiamenti per il 16° anniversario del circolo. Andrea Joly, giornalista del quotidiano "La Stampa", stava riprendendo l’evento con il suo cellulare quando è stato attaccato da un gruppo di uomini.
Gli Indagati: Profili ed Eventi
Tra gli indagati ci sono: Euclide Rigato (45 anni), Maurizio Galiano (53 anni), Igor Bosonin (46 anni) e Marco Berra (35 anni). Bosonin era un ex candidato a sindaco di Ivrea per la Lega, Rigato un ex consigliere comunale di Varisella, e Berra si è candidato alle amministrative a Cuneo nel 2016. Tutti e quattro gli indagati sono noti alle forze dell’ordine.
Le Accuse: Lesioni Personali e Violenza
Le indagini sono state facilitate dalla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza e dall’analisi dei tatuaggi e degli abiti indossati durante l’evento. Le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli indagati e presso il circolo Asso di Bastoni non hanno portato a ulteriori prove utili. Tuttavia, gli indagati dovranno rispondere di lesioni personali e violenza privata, senza ulteriori aggravanti al momento.
La Difesa di Casapound
In risposta alle accuse, Casapound ha emesso un comunicato stampa. Secondo il movimento, "l’incidente è stato un litigio nato da una provocazione e successivamente ingigantito e strumentalizzato". Casapound ha criticato le perquisizioni, definendole uno spreco di soldi pubblici, e ha affermato la volontà di difendere i propri membri in tutte le sedi opportune.
"Siamo al fianco degli indagati e pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti", ha dichiarato il movimento. Casapound sostiene che Joly abbia ripreso a lavorare già il giorno successivo all’aggressione e ha invitato il giornalista alla festa nazionale del movimento a Grosseto come segno di distensione.
Una Questione Politica
Casapound ha criticato ulteriormente la gestione del caso, sottolineando il uso politico della vicenda. "Non ci faremo intimidire da azioni repressive e continueremo a difendere con fermezza le nostre idee e la nostra libertà di espressione", ha affermato il movimento, evidenziando il proprio desiderio di evitare un clima di tensione e odio.
Il caso resta aperto e l’attenzione è ora tutta rivolta alle prossime mosse giudiziarie che determineranno il destino degli indagati e la verità dietro l’aggressione a Joly.