Maltrattamenti in un asilo milanese: scatta l’arresto per la titolare e due educatrici
Un episodio scioccante ha colpito il settore della prima infanzia in Lombardia: tre operatrici di un asilo nido privato sono state arrestate per maltrattamenti su 35 bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni. L’operazione, eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, ha portato alla custodia domiciliare della titolare della struttura e di due educatrici, con accuse di maltrattamenti aggravati.
Le accuse sono gravissime: i bambini, sotto la loro cura, sono stati oggetto di urla ripetute, strattoni, e sono stati addirittura rinchiusi in stanze da soli. In alcuni casi, non erano stati cambiati quando necessario, evidenziando una totale mancanza di rispetto per le elementari esigenze fisiche e psicologiche dei piccoli.
La situazione era già sotto osservazione da tempo, poiché la titolare dell’asilo era già recidiva. Nel gennaio 2023, era stata colpita da un’ordinanza di obbligo di firma e aveva subito un divieto di esercizio della professione per 12 mesi, in seguito ad un’indagine che l’aveva coinvolta con altre cinque educatrici. Gli sviluppi recenti sono il risultato di indagini avviate dopo le dichiarazioni di due ex educatrici, che hanno rivelato abusi e torture sistematiche all’interno della struttura.
Le due educatrici coinvolte, pur indagate, non sono state sottoposte ad arresto. Tuttavia, i dettagli emersi dalle attività investigative sono allarmanti. Le indagini hanno ricostruito un quadro terribile, in cui i bambini venivano urlati a breve distanza dal viso, sottoposti a toni aggressivi e strattonamenti, costretti a sedere con forza su seggioloni o rinchiusi al buio per punizione.
Il racconto delle violenze praticate ai danni dei piccoli è agghiacciante: i minori venivano confinati in bagno quando non riuscivano a dormire e lasciati piangere in culla o in stanze chiuse. Questa situazione non solo rappresenta un grave abuso della fiducia data alle educatrici, ma mette in luce anche un sistema di controllo e di oppressione difficile da tollerare.
L’auspicio è che questo scandalo porti a una riflessione profonda sui controlli nel settore degli asili nido e sull’importanza di garantire la sicurezza e il benessere dei più piccoli. La tutela dell’infanzia deve essere una priorità indiscutibile, e abusi come questi devono essere condannati e prevenuti con ogni mezzo possibile.