Francesca Fagnani davanti alla Commissione Antimafia: “Roma è una città omertosa”
Roma, 24 luglio 2024 – La giornalista Francesca Fagnani è stata audita oggi dalla Commissione Antimafia in merito al suo libro intitolato “Mala. Roma criminale”, dove affronta il tema della malavita nella Capitale. Al centro della discussione c’è l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto 2019 in un parco di Roma, un evento che ha segnato un cambiamento significativo nel panorama criminale della città.
Fagnani ha spiegato che l’omicidio di Piscitelli, noto per il suo legame con gli ultras della Lazio, rappresenta un caso emblematico per la comprensione delle dinamiche mafiose. Nel suo racconto, la giornalista evidenzia come, storicamente, a Roma “non si spara quando il morto ‘conta’”, suggerendo che le consorterie criminali già da anni si accordano per risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza fatale. Questo omicidio, tuttavia, ha messo in luce una nuova mappa della malavita romana, caratterizzata da un approccio più sanguinoso rispetto al passato.
Secondo Fagnani, “seguire le ragioni di questo omicidio ha portato a raccontare buona parte dell’organizzazione criminale”. Piscitelli, considerato un criminale di alto profilo, era il leader degli Irriducibili della Lazio, ma il suo coinvolgimento nella criminalità è emerso solo dopo la sua morte. La giornalista specifica che “apparteneva a quel cartello del narcotraffico presente a Roma”, guidato da Michele Senese, un nome noto nel panorama mafioso cittadino.
L’inchiesta di Fagnani ha rivelato che l’impero criminoso si estendeva dal narcotraffico al recupero crediti, riciclaggio e scommesse clandestine. Ha delineato un quadro complesso in cui le diverse fazioni mafiose non solo coesistono, ma stabiliscono alleanze e rivalità che sfociano in episodi violenti. “A Roma gli accordi li fa chi è riconosciuto”, ha chiarito la giornalista, mettendo in evidenza il ruolo preminente di Senese e Francesco D’Agati, figura chiave nella mafia siciliana a Ostia.
Fagnani ha sottolineato come l’omicidio di Piscitelli non sia stato solo un atto di violenza, ma un evento che ha svelato le ulteriori fragilità del sistema mafioso romano. “Piscitelli inizia a morire il 13 dicembre, in un pranzo a Grottaferrata con Salvatore Casamonica”, ha rivelato, delineando un intricato gioco di potere che ha preceduto la sua morte.
La conferenza si è conclusa con un forte appello contro l’omertà che ancora permea la città. “Un’omertà fortissima che pervade questa città e che racconta di un metodo mafioso”, ha dichiarato Fagnani, mettendo in luce le difficoltà nel riportare alla luce la verità sui crimini organizzati. La giornalista ha anche rivelato di essere stata messa sotto sorveglianza a causa delle minacce ricevute dopo la pubblicazione del suo libro, un chiaro segnale della tensione che circonda il tema della malavita a Roma.
La Commissione Antimafia, ascoltando la sua testimonianza, ha rinforzato l’importanza di affrontare con urgenza e determinazione le questioni legate alla criminalità organizzata, affermando che la luce della verità deve prevalere sull’ombra dell’omertà.