La strage di Majdal Shams: un razzo di Hezbollah provoca la morte di 11 bambini
BOLOGNA – Un drammatico attacco ha scosso ieri il villaggio druso di Majdal Shams, situato nelle Alture del Golan, nord di Israele. Un missile lanciato dal sud del Libano ha colpito un campo da calcio, uccidendo 11 bambini e ragazzini, mentre questi stavano giocando. Il violentissimo impatto ha anche provocato circa trenta feriti, amplificanto la gravità di un attacco che ha scatenato una condanna internazionale.
La notizia di questo tragico evento ha avuto particolare eco in un contesto già teso, poiché si tratta dell’attacco più devastante subito da Israele dal 7 ottobre 2023, data che segnò l’inizio di un conflitto sanguinoso dopo l’attacco di Hamas. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha proclamato che Hezbollah "pagherà un prezzo più alto di quanto abbia mai pagato" per questa aggressione.
Le dichiarazioni di Netanyahu sono state accompagnate da quelle del portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, il quale ha rispettivamente definito l’incidente come “un disastro nazionale”, sottolineando la responsabilità di Hezbollah nel massacro di innocenti.
A livello internazionale, il leader della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha descritto l’accaduto come un "bagno di sangue", chiedendo l’apertura di un’inchiesta indipendente. “Immagini scioccanti si sono diffuse dal campo di calcio di Majdal Shams”, ha dichiarato Borrell, esortando tutte le parti coinvolte a esercitare massima moderazione per evitare ulteriori escalation.
Anche il governo degli Stati Uniti ha condannato fermamente l’azione di Hezbollah, evidenziando il proprio sostegno alla sicurezza di Israele. La Casa Bianca ha dichiarato che "gli Stati Uniti continueranno a sostenere gli sforzi per porre fine a questi terribili attacchi", riconoscendo la minaccia rappresentata dai gruppi terroristici sostenuti dall’Iran.
Questo tragico evento non solo segna un punto di svolta brutale nel conflitto, ma pone interrogativi inquietanti sull’escalation delle violenze e sul destino delle popolazioni innocenti coinvolte. Le immagini e le notizie che provengono da Majdal Shams sono un doloroso promemoria delle conseguenze devastanti delle guerre, in particolare per i più vulnerabili: i bambini.
La comunità internazionale è ora chiamata a rispondere e a intervenire, affinché simili atrocità non accadano più e le vite innocenti non siano più sacrificate sull’altare della violenza.