Il judo è un affare di famiglia: Veronica Toniolo pronta a conquistare Parigi 2024
Il judo scorre nel sangue di Veronica Toniolo, giovane atleta italiana, che porta avanti una tradizione familiare che affonda le radici nello sport. Con entrambi i genitori, Raffaele Toniolo e Monica Barbieri, già judoka e attualmente tecnici di alto livello, e zii allenatori nel dojo di famiglia, la sorprendente carriera della Toniolo sembra predestinata.
La sua qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 non è solo un traguardo, ma un passo verso un destino che si preannuncia luminoso. Seppur mai scontato, il suo ingresso nel tatami parigino è accolto come un evento atteso, non solo per l’appartenere a una famiglia di grandi judoka, ma anche per il talento dimostrato finora.
Nata sul tatami, Veronica ha trascorso la sua infanzia immersa nell’ambiente del judo. "Volevo sempre stare in palestra, rimanevo fino a sera tardi con mio padre," ricorda con affetto. Questa dedizione l’ha portata a distinguersi già nelle gare giovanili, dove ha fatto il suo esordio con un oro nell’evento a squadre ai Giochi Olimpici giovanili di Buenos Aires 2018.
Ora, a Parigi, si prepara ad affrontare una concorrenza ben più agguerrita. "Non mi spaventa," afferma con determinazione, "ho gli occhi su un obiettivo più grande della qualificazione: vincere i Giochi." Un’affermazione forte che riflette la sua ambizione e la voglia di emergere nella massima competizione.
Veronica è consapevole della portata della sua partecipazione alle Olimpiadi. "L’ho visto come un grande scalino verso il mio obiettivo più grande: vincere i Giochi," spiega, dimostrando una maturità rara per la sua giovane età .
Per saperne di più su questa promettente judoka, è possibile leggere l’intervista esclusiva pubblicata su Olympics.com, dove Veronica si racconta a tutto tondo, parlando delle sue aspirazioni, della passione per il judo e della sua crescente carriera.
Con il supporto della sua famiglia e una determinazione innata, Veronica Toniolo si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua vita sportiva a Parigi. La strada è difficile, ma il sogno di conquistare il tetto del mondo olimpico è più vivo che mai.