Crisi idrica in Sicilia: la Regione accelera le autorizzazioni per il prelievo di acqua non potabile
La Regione Siciliana ha annunciato una semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’attingimento di acqua non potabile, con l’obiettivo di contrastare l’attuale emergenza siccità che affligge l’isola. Questo cambiamento, voluto dall’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, prevede una significativa riduzione dei tempi di attesa per le licenze, passando da 60 a soli 5 giorni.
«L’attuale emergenza siccità richiede misure straordinarie e immediate», ha sottolineato Aricò, evidenziando come questa iniziativa sia indirizzata a supportare le aziende agricole e zootecniche, fondamentali per l’economia dell’isola. Grazie a questa nuova direttiva, gli imprenditori potranno accedere rapidamente alle risorse idriche necessarie per garantire la continuità delle loro attività produttive.
Dal momento della pubblicazione della direttiva, chi desidera attingere acqua per attività agricole, zootecniche o di trasformazione, potrà iniziare immediatamente i prelievi. Questo sarà possibile presentando un’istanza con la documentazione richiesta e una dichiarazione asseverata da un professionista. L’ufficio del Genio civile competente avrà il compito di rilasciare un’attestazione abilitativa entro cinque giorni, che permetterà il prelievo in forma provvisoria, mentre l’autorizzazione definitiva sarà completata entro 60 giorni.
È importante sottolineare che questa direttiva emergenziale sarà valida fino a quando continuerà lo stato di crisi idrica e si applicherà esclusivamente a istanze relative a usi agricoli, zootecnici e di trasformazione dei prodotti. L’approvvigionamento dell’acqua potrà avvenire da corsi d’acqua, sorgenti e pozzi, tuttavia, saranno comunque garantiti il deflusso vitale minimo per i corsi d’acqua e una portata massima di prelievo di un litro al secondo per ciascun pozzo.
La misura adottata dalla Regione Siciliana rappresenta un passo importante per fronteggiare le difficoltà che il settore primario sta affrontando a causa della crisi idrica. Con questa prassi semplificata, si spera di alleviare le pressioni sulle aziende in un momento particolarmente critico.