Un tumulto mediatico scuote la scena: le sentenze sulla strage di Bologna diventano un teorema politico contro la destra, mentre le motivazioni sembrano adattarsi perfettamente a una fiction firmata Bellocchio. Mollicone nel mirino delle critiche!

Bufera su Mollicone per le sue dichiarazioni sulla strage di Bologna

Un’onda di polemiche si è sollevata in seguito alle dichiarazioni di Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione cultura della Camera. In un’intervista al quotidiano La Stampa, Mollicone ha affermato che le sentenze sulla strage di Bologna sarebbero il risultato di "un processo che non cerca la veritĂ  giudiziaria, ma esclusivamente un teorema politico". Ha aggiunto che le motivazioni delle sentenze sembrano pronte per diventare il soggetto di una futura fiction di Marco Bellocchio, insinuando che la matrice politica delle sentenze sia influenzata dalla cultura di sinistra.

Queste affermazioni hanno innescato una sequela di reazioni, a partire da Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage avvenuta il 2 agosto 1980. Bolognesi ha definito le parole di Mollicone come una "veritĂ  alternativa" e un tentativo di distorcere la realtĂ  storica. "Si vuole che il contrario della veritĂ  sia considerato veritĂ ", ha commentato, evidenziando l’assurditĂ  di tali affermazioni a pochi giorni dalle commemorazioni in ricordo delle vittime.

Mollicone non ha risparmiato critiche anche nei confronti di Bolognesi, accusandolo di utilizzare l’associazione come un “partito politico” e di non avere il coraggio di affrontare la veritĂ  storica. Tuttavia, la reazione dell’opinione pubblica e dei politici è stata immediata. Stefano Bonaccini, presidente del PD, ha condannato le parole del deputato, evidenziando la gravitĂ  delle sue affermazioni. Ha dichiarato che sono un’offesa non solo per le vittime, ma anche per la dignitĂ  della storia italiana.

In aggiunta a Bonaccini, anche Irene Priolo, presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, ha sottolineato che le affermazioni di Mollicone offendono la memoria delle 85 vittime della strage e dei 200 feriti. Priolo ha insistito sulla necessità di difendere la verità storica, affermando che "la matrice neofascista di quella strage non si cancella" e che ogni tentativo di riscrivere la storia non avrà successo.

Questa controversia ha portato a una crescente pressione affinché la premier Giorgia Meloni prenda posizione. Se non agirà nei confronti di Mollicone, ci si chiede se implicitamente approvi le sue affermazioni, considerandole parte di una nuova narrativa politica. Mentre i familiari delle vittime e i cittadini chiedono giustizia e verità, la questione si presta a riflessioni più ampie sul rapporto tra memorie collettive e narrazioni politiche nel dibattito contemporaneo.

La strage di Bologna rimane un capitolo cruciale della storia italiana e le sue ferite sono ancora fresche per chi ha vissuto quel tragico giorno. La risposta della politica alle provocazioni di Mollicone potrebbe segnare una nuova fase nelle discussioni sul passato e sulle sue letture, mescolando memoria, giustizia e veritĂ  sotto la lente di un’italia che cerca di fare i conti con la sua storia.