Il padre di Khelif rivela che sua figlia è nata femmina e ha venduto rottami per finanziare la sua passione per la palestra.

Il padre di Imane Khelif: "Mia figlia è nata femmina, vendeva rottami per andare in palestra"

ROMA – Omar Khelif, padre della giovane pugile algerina Imane Khelif, ha rilasciato recentemente un’intervista per l’Afp, nella quale ha difeso l’identità di genere e la determinazione della figlia. Originario di un piccolo villaggio a dieci chilometri da Tiaret, Omar ha mostrato documenti e fotografie per attestare che Imane è sempre stata una bambina e che, contro ogni avversità del contesto culturale in cui vive, ha scelto di perseguire la sua passione per la boxe.

"Mia figlia è una ragazza forte e coraggiosa", ha dichiarato Omar, sottolineando quanto sia fiera della propria identità. Allo stesso tempo, il padre ha rivelato che, inizialmente, aveva cercato di dissuaderla dal praticare pugilato. Tuttavia, Imane ha dimostrato grande determinazione e voglia di emergere, caratteristiche che l’hanno portata a eccellere nel suo sport, nonostante l’accusa di avere un aspetto "troppo mascolino" per competere nella categoria femminile.

Il padre ha commentato il suo ultimo incontro, in cui Imane ha battuto in soli 46 secondi la pugile Carini, affermando che "la vittoria è stata meritata, poiché l’avversaria era più debole". La giovane atleta ha dedicato anni al suo allenamento, raggiungendo la palestra con non poche difficoltà. "Da piccola, per allenarsi, doveva prendere un autobus che costava un euro. Per pagarlo, vendeva rottami metallici", ha raccontato il genitore.

Imane, che ha sempre vissuto con il sogno di rappresentare il suo paese, è considerata da suo padre una vera e propria eroina: "È un esempio di donna algerina, e se Dio vuole, ci onorerà con una medaglia d’oro a Parigi", ha dichiarato con entusiasmo Omar Khelif.

La storia di Imane non è solo quella di una giovane atleta, ma rappresenta una battaglia contro i pregiudizi in un mondo ultraconservatore. Con il supporto della sua famiglia e una ferrea determinazione, Imane Khelif si prepara a intraprendere il suo viaggio verso le Olimpiadi, portando con sé il simbolo di una lotta per affermare la propria identità e i propri sogni.