Studenti del Bangladesh in prima linea contro il governo militare e in cerca del banchiere dei poveri!

Bangladesh: gli studenti protestano contro un governo militare e propongono Muhammad Yunus come premier

In Bangladesh, il movimento studentesco sta lanciando un chiaro messaggio: “Non accetteremo un governo guidato dai militari.” In una serie di manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di giovani, gli studenti esprimono il desiderio di avere Muhammad Yunus, noto come il “banchiere dei poveri”, alla guida del governo di transizione. La proposta è stata confermata da Nahid Islam, uno dei portavoce della protesta e studente di sociologia.

Yunus, che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2006 per il suo lavoro nel microcredito e nella microfinanza, è visto dagli studenti come un candidato ideale per affrontare le sfide delle disuguaglianze economiche, della disoccupazione e della mancanza di opportunità. “Lui ha accettato,” afferma Islam in un video condiviso sui social media, sottolineando l’urgenza di un cambiamento.

La situazione si è intensificata dopo la fuga della prima ministra Sheikh Hasina, che ha lasciato il paese per cercare rifugio in India, mentre l’esercito ha proclamato un governo ad interim. La leadership militare trova ora un’opposizione decisa da parte degli studenti, che rifiutano l’idea di una giunta e vogliono un governo che possa guidare il paese verso nuove elezioni democratiche.

In un contesto di tensioni crescenti, è previsto per oggi un incontro tra rappresentanti militari e il movimento studentesco. L’incontro avrĂ  come obiettivo quello di discutere la proposta di incaricare Yunus per organizzare nuove elezioni.

Yunus ha rilasciato un’intervista in cui spiega la sua iniziale riluttanza ad accettare l’incarico. “Quando gli studenti mi hanno contattato, ho detto di avere molto lavoro da finire. Ma poi ho riflettuto sull’impegno che questi giovani stanno dimostrando e sulla responsabilitĂ  che ho nei loro confronti.” Il suo consenso rappresenta un importante passo per il movimento, che punta a trasformare le proteste in un cambiamento politico reale.

Tuttavia, il clima di violenza continua a imperversare. Il bilancio delle vittime nelle recenti manifestazioni ha raggiunto le 409 unitĂ , con l’ultima giornata di proteste che ha registrato 104 morti, rendendola la piĂą sanguinosa fino a questo momento. La causa scatenante della rabbia popolare è stata l’assegnazione di incarichi pubblici a familiari di veterani della guerra di indipendenza, un atto considerato da molti come un abuso di potere.

Mentre la crisi politica si aggrava, gli occhi del mondo sono puntati sul Bangladesh, dove il desiderio di cambiamento è palpabile tra le nuove generazioni. Gli studenti non solo stanno lottando per un futuro migliore, ma rivelano anche una forte volontà di partecipare attivamente alla costruzione della democrazia nel loro paese.