Raid israeliano su una scuola di Gaza City: almeno 90 morti, “molti sono bambini”
Gaza City – Un nuovo raid aereo condotto dalle forze israeliane ha colpito una scuola a Gaza City, causando un bilancio tragico di almeno 90 morti. Tra le vittime, secondo fonti locali, ci sarebbero numerosi bambini e donne, in un attacco che il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha descritto come un “massacro atroce”.
L’operazione, avvenuta nella notte e che ha preso di mira una struttura educativa, ha lasciato decine di feriti. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, la scuola ospitava circa 250 persone, molte delle quali cercavano rifugio dal conflitto in corso.
In risposta alle critiche e alle denunce da parte della comunità internazionale, l’esercito israeliano, identificato come Idf, ha difeso il raid, affermando che la scuola era in realtà un “centro di controllo e comando” utilizzato da Hamas. Secondo l’Idf, la struttura era un “nascondiglio dei terroristi e dei comandanti di Hamas”, da dove venivano pianificati attacchi contro le forze e i cittadini israeliani.
Questa azione ha sollevato nuovamente preoccupazioni sulle conseguenze dei conflitti armati nei contesti urbani, specialmente quando si tratta di strutture civili come le scuole, che dovrebbero essere considerate luoghi sicuri per i bambini e le famiglie.
Le immagini della devastazione e i racconti dei sopravvissuti mettono in luce la drammatica realtà di Gaza, dove la vita quotidiana continua a essere segnata da violenza e paura. Le autorità di Gaza, come già accennato, confermano l’elevato numero di vittime tra i più giovani, evidenziando l’impotenza della popolazione di fronte a un conflitto che sembra non avere fine.
Con questo nuovo attacco, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi, suscitando richieste di intervento internazionale e di misure per proteggere i civili in un’area già afflitta da gravi crisi economiche e sociali.