Gianmarco Tamberi, la stella cadente sullo Stade de France
Il sogno di Gianmarco Tamberi di riconfermare il suo titolo olimpico a Parigi 2024 si è infranto in modo inaspettato, coincidente con la notte delle stelle cadenti. Il campione, noto nel mondo dell’atletica come "Gimbo", ha affrontato una gara segnate da aspettative altissime, solo per vedere la sua asta cadere a 2,27 metri per la terza volta consecutiva.
La piazza di Parigi sembrava pronta ad accogliere la sua grande performance, ma così non è stato. “Avevo tutt’altra idea di questa gara”, ha raccontato Tamberi, evidenziando la sua preparazione maniacale per l’evento. La sua prestazione, infatti, era stata confortata da un inizio di stagione brillante, con un personale di 2,37 metri che aveva sorpreso tutti.
Nonostante l’esito deludente, Tamberi può vantare di restare campione olimpico per sempre, grazie al memorabile oro condiviso con l’amico e rivale Mutaz Essa Barshim a Tokyo 2020. Un’amicizia che si è rivelata una vera e propria "bromance" dell’atletica, rinforzata anche in questa occasione: Barshim, infatti, è stato il primo a consolare Tamberi dopo la delusione.
Il neozelandese Hamish Kerr ha preso dunque il trono olimpico, trionfando nel jump off contro l’americano Shelby McEwen, mentre l’azzurro Stefano Sottile ha conquistato un quarto posto, nonostante il suo personale best.
Tuttavia, per Gianmarco questa esperienza è stata difficile da elaborare. “Ho fatto di tutto per queste Olimpiadi, tutto, non è giusto che sia finita così”, ha aggiunto, sottolineando la profondità della sua passione e dedizione per lo sport. La sua storia, segnata da una straordinaria carriera e una resilienza invidiabile, continua a suscitare ammirazione e rispetto nel mondo sportivo.
Resta ora il rimpianto di ciò che avrebbe potuto essere e la speranza di rivederlo ai massimi livelli, nonostante la caduta di una stella, quella di Gianmarco Tamberi, che brilla comunque nel firmamento dell’atletica mondiale.