Comiso: Arrestato un tunisino per violenza e maltrattamenti in famiglia
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha effettuato un altro importante intervento a tutela delle vittime di violenza domestica. A Comiso, un uomo di nazionalità tunisina, già noto alle forze dell’ordine per precedenti, è stato arrestato in flagranza di reato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, nonché deferito per maltrattamenti in famiglia.
L’episodio è scaturito da una chiamata per una lite domestica, in cui una donna ha denunciato di essere stata minacciata e aggredita dal marito. Secondo quanto riferito dalla vittima, l’uomo l’aveva pesantemente insultata e aveva tentato di colpirla utilizzando un ventilatore. La situazione si è aggravata quando il marito l’ha minacciata di morte e ha tentato di spintonarla dal balcone, fermandosi solo grazie all’intervento del figlio minore presente durante la scena.
Decisa a porre fine a questa spirale di violenza, la donna ha scelto di presentare querela contro il marito. Gli agenti della Squadra Volante, una volta giunti sul posto, hanno constatato le condizioni di sicurezza dei figli minori, che nel frattempo erano stati affidati a una vicina di casa. Tuttavia, al momento del loro arrivo, l’uomo si trovava già in stato di agitazione, e ha reagito in modo violento nei confronti dei poliziotti, opponendo resistenza.
La prontezza degli agenti ha permesso di bloccarlo tempestivamente, conducendolo così all’arresto. Oltre alla severa accusa di resistenza a pubblico ufficiale, l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti in famiglia, sottolineando la gravità dei comportamenti perpetrati non solo sulla consorte, ma anche sui tre figli minori, che si sono trasformati in vittime innocenti di violenza assistita.
Il Pubblico Ministero di turno ha già disposto il trasferimento dell’arrestato presso il Carcere di Ragusa, segnando un ulteriore passo nella lotta contro la violenza domestica e la protezione delle sue vittime. Questo intervento riafferma l’impegno delle forze dell’ordine nel mantenere alta la guardia su crimine che continua a minacciare in modo insidioso molte famiglie.