Malagò: "Con il ministro Abodi non c’è niente da chiarire"
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha fatto chiarezza riguardo alle dichiarazioni del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in un’intervista rilasciata a ‘Morning News’ su Canale 5. Malagò ha affermato con fermezza: "Con il ministro Abodi non c’è niente da chiarire o da non chiarire." Questo commento giunge in risposta a frasi ritenute problematiche pronunciate da Abodi durante le recenti Olimpiadi, dove ha sottolineato che "le norme dicono che i mandati, negli enti pubblici, possono essere al massimo tre."
Malagò ha spiegato il suo punto di vista riguardo a questa affermazione, definendola come "una caduta di stile, spero solo di stile e non di sostanza." In un contesto in cui ci si prepara per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, egli ha esortato a concentrarsi sugli impegni futuri, dichiarando: "Diciamo che adesso c’è da lavorare molto per le Olimpiadi." L’impegno richiesto è significativo, e il presidente del Coni ha sottolineato che "le aspettative sono spaventose."
Quando il ministro Abodi ha esortato a "dalla poltrona ci si deve anche alzare," Malagò ha preferito non entrare nel merito della questione politica, affermando che "la politica deve occuparsi dello sport ma non deve occupare." Questo accento sul rispetto dei ruoli e delle competenze si è ripetuto nelle sue parole, evidenziando la necessità di un operato separato e specifico nei vari ambiti.
In aggiunta, alla domanda riguardo alla recente imbrattatura del murale dedicato alla pallavolista Paola Egonu, Malagò ha risposto: "è una follia sotto ogni punto di vista." Ha continuato affermando che, sebbene ci siano spinte razziste, "non penso assolutamente che il nostro sia un Paese razzista."
Dopo aver affrontato questi temi discutibili e di rilevanza pubblica, il presidente del Coni ha ribadito di presentarsi "sempre dalla parte degli atleti italiani," evidenziando l’importanza di un sostegno costante durante il periodo dell’accurata preparazione alle prossime competizioni.
Malagò ha concluso con ottimismo, notando che "alla Parigi 2024 abbiamo ripetuto i numeri di Tokyo" e sottolineando il miglioramento della competitività degli atleti italiani. Concludendo il suo intervento, ha espresso positività riguardo a un futuro in cui il Connubio fra sport e politica possa contribuire al benessere e alla prosperità del movimento sportivo italiano.