Gaza in lutto: oltre 40.000 vite spezzate, tra cui quasi la metà sono bambini, con 17.000 piccoli orfani in cerca di speranza.

Catastrofe umanitaria a Gaza: oltre 40 mila morti, quasi la metà bambini

Un rapporto sconvolgente sulla situazione in Gaza è stato diffuso dal dottor Foad Aodi, presidente dell’Unione Medica Euromediterranea (UMEM) e della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai). I dati, aggiornati al 19 agosto 2024, dipingono un quadro drammatico che segna una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo.

Oltre 40 mila deceduti, molti dei quali bambini

Secondo l’analisi presentata, il numero totale delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato le 40 mila unità. Tra questi, circa 17 mila sono bambini, una cifra che rappresenta oltre il 40% del totale delle perdite. Il rapporto rivela anche che 10 mila persone risultano scomparse e non sono mai state ritrovate. La guerra ha infatti provocato la morte di oltre 11 mila donne e ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile, con 92.152 feriti registrati.

Una generazione di orfani e malnutriti

L’orrore non finisce qui: oltre ai morti, si stima che circa 17.000 bambini siano rimasti orfani, privati di entrambi o di uno dei genitori. Ulteriori preoccupazioni emergono per i 3.500 bambini che rischiano la vita a causa della malnutrizione severa, accentuata dalla mancanza di cibo e assistenza sanitaria.

Appello alla comunità internazionale

Il dottor Aodi non risparmia critiche alla comunità internazionale, inclusi USA, UE e Italia, sottolineando che "questi paesi hanno fatto ben poco per favorire il processo di pace". Aodi evidenzia la necessità urgente di un cambiamento nella politica estera, chiedendo un rafforzamento della mediazione internazionale e una presa di responsabilità per la situazione in corso.

Interventi di emergenza richiesti

Tra le azioni urgenti da intraprendere, il dottor Aodi sottolinea la necessità di accogliere i feriti negli ospedali occidentali, specialmente quelli in condizioni critiche tra cui donne e bambini. "Non possiamo rimanere a guardare mentre innocenti continuano a morire, è tempo di agire", commenta il dottor Aodi, richiamando anche a un intervento umanitario per l’istituzione di ospedali mobili e l’invio di equipe mediche specializzate.

Iniziative internazionali per garantire cure e assistenza

Infine, Aodi lancia un appello per l’organizzazione di una conferenza internazionale dedicata al dialogo e alla creazione di un piano per salvaguardare la popolazione palestinese. “Abbiamo bisogno di un immediato cessate il fuoco e di un progetto di ‘Due Stati, due Popoli’ che possa finalmente portare alla pace”, afferma con determinazione.

La situazione in Gaza è critica e richiede un’attenzione immediata e globale. La comunità internazionale è chiamata a rispondere, non solo con parole, ma con azioni concrete per alleviare il dolore e la sofferenza di un popolo in crisi.