Gaza a Rischio Epidemia di Poliomielite: Appello per Cessate il Fuoco e Vaccini
La recente conferma di un caso di poliomielite in un bambino di soli dieci mesi a Deir Al-Balah ha sollevato un drammatico campanello d’allarme nella Striscia di Gaza. Le organizzazioni umanitarie, capitanate da Save the Children, hanno lanciato un appello disperato per un cessate il fuoco immediato, avvertendo che la situazione sanitaria è in fase critica e che i più vulnerabili, i bambini, sono a rischio di una malattia che può portare a paralisi permanente.
“Senza un’azione immediata, un’intera generazione è a rischio di infezione”, ha dichiarato Jeremy Stoner, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente. Questa crisi, secondo le organizzazioni sul campo, è ulteriormente aggravata dalla sospensione delle campagne vaccinali negli ultimi mesi, dovuta agli intensi conflitti e alle difficoltà logistiche. “Non c’è più tempo”, avverte Stoner, “Questi bambini non hanno il lusso di aspettare”.
La poliomielite, una malattia altamente contagiosa, era stata debellata nella regione oltre vent’anni fa. Tuttavia, nuovi casi, insieme a virus rilevati in campioni di acque reflue, segnalano un’emergenza sanitaria imminente. “Senza un accesso ai vaccini e agli aiuti umanitari, la popolazione di Gaza si troverà di fronte a un disastro sanitario pubblico”, ha affermato Nahed Abu Iyada di CARE.
Con almeno 50.000 bambini non vaccinati a causa del collasso del sistema sanitario, il rischio di un’epidemia è aumentato notevolmente. Secondo le stime, circa 640.000 bambini sotto i dieci anni necessitano urgentemente di vaccini contro la poliomielite. "La risposta deve essere misurata in ore, non in settimane", ha ribadito Stoner, evidenziando l’urgenza dell’intervento.
Il contesto della crisi è complesso: le infrastrutture idriche e sanitarie sono devastate, rendendo ancor più critico il bisogno di un intervento coordinato e immediato. “La ricomparsa del poliovirus è il risultato diretto della distruzione delle infrastrutture e delle restrizioni all’accesso alle forniture”, hanno spiegato le organizzazioni umanitarie.
Le richieste delle associazioni comprendono non solo un cessate il fuoco, ma anche la garanzia di un accesso umano libero e sicuro all’interno della Striscia di Gaza. Gli organismi internazionali avvertono che “ogni cessate il fuoco deve essere utilizzato per facilitare il pieno accesso umanitario”.
La situazione, dunque, necessità di una risposta coordinata, rapida e incisiva, affinché la salute e il futuro delle giovani generazioni a Gaza non siano compromessi. La comunità internazionale è chiamata a non rimanere indifferente di fronte a questa emergenza che potrebbe avere ripercussioni anche oltre i confini della Striscia. Un’azione tempestiva è cruciale per prevenire una catastrofe sanitaria in un’area già martoriata da anni di conflitto e privazioni.