Hamas annuncia ritorsioni all’estero contro gli israeliani in risposta alla morte di Haniyeh

Hamas minaccia ritorsioni contro gli israeliani all’estero: la situazione si complica in Medio Oriente

Roma, 23 agosto 2024 – In un contesto già teso e complicato, Hamas ha lanciato minacce di attacchi contro israeliani all’estero in risposta all’omicidio del leader Ismail Haniyeh, avvenuto lo scorso mese a Teheran. Secondo quanto riportato da Channel 12, il gruppo terroristico sta valutando un piano che prevede azioni ritorsive già ideato due giorni dopo la morte di Haniyeh, un evento che ha scatenato forti reazioni nel panorama palestinese.

L’omicidio di Haniyeh, attribuito a Israele sebbene non rivendicato ufficialmente, apre la strada a incertezze su quali possano essere i potenziali obiettivi scelti da Hamas. Civili, turisti o funzionari israeliani potrebbero diventare i bersagli di quest’organizzazione, che ha giĂ  manifestato la propria determinazione a vendicare la scomparsa del suo leader.

Parallelamente, è previsto per domenica un nuovo round di negoziati a Il Cairo, alla presenza di figure di spicco come il direttore della CIA, William Burns, e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman al-Thani. Israele si augura che al tavolo dei negoziati ci sia anche una delegazione di Hamas, ma le posizioni sembrano essere in netto contrasto. Hossam Badran, un alto funzionario di Hamas, ha infatti commentato le recenti dichiarazioni del premier israeliano Netanyahu, definendo la sua insistenza sulla presenza delle truppe al confine di Philadelphi come un “rifiuto di raggiungere un accordo finale”.

La situazione a Gaza rimane drammatica, con nuove emergenze sanitarie che si aggiungono ai conflitti: secondo quanto riportato, un bambino di dieci mesi ha sviluppato una paralisi a causa della poliomielite, segnando il primo caso di questo tipo in oltre venticinque anni. Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA, ha lanciato un appello urgente per una pausa umanitaria, evidenziando come la malattia non faccia distinzioni tra bambini palestinesi e israeliani.

“Ritardare l’adozione di misure umanitarie aumenterà il rischio di diffusione della poliomielite tra i più giovani”, ha avvertito Lazzarini, sottolineando che è cruciale vaccinare ogni bambino sotto i dieci anni per arginare l’epidemia. Dall’inizio del conflitto, il 80% dei bambini di Gaza ha ricevuto vaccini contro varie malattie infantili, grazie agli sforzi dell’UNRWA.

In conclusione, con una nuova ondata di violenza in arrivo e la salute pubblica che continua a deteriorarsi, la comunitĂ  internazionale osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, dove l’ombra del conflitto sembra allungarsi sempre di piĂą.