Israele lancia un’offensiva in diverse città della Cisgiordania: una situazione tragica con morti e feriti.

Cisgiordania, offensiva israeliana: un bilancio drammatico di morti e feriti

Il conflitto in Cisgiordania ha assunto un nuovo, tragico capitolo con l’offensiva delle forze israeliane che ha causato la morte di almeno nove persone e il ferimento di altre undici. È quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, che evidenzia la gravità della situazione attuale nelle città del nord della regione, particolarmente nei governatorati di Jenin, Tubas e Tulkarem.

L’operazione militare, descritta come una “operazione anti-terrorismo” dall’esercito israeliano, ha portato a scontri violenti e a una crescente tensione. Testimonianze indicano che tra le vittime ci siano anche tre giovani, uccisi da un drone mentre si trovavano a bordo di un’auto nei pressi di Misilya, un villaggio adiacente a Jenin. Le informazioni sono molto caotiche e altre fonti parlano addirittura di un numero di morti che potrebbe già arrivare a undici.

È la prima volta dalla seconda intifada, combattuta tra il 2000 e il 2005, che un’azione militare così massiccia colpisce simultaneamente più città palestinesi in Cisgiordania. Inoltre, sono stati segnalati almeno quattro morti nel campo profughi di Al Far’a, a sud di Tubas, dove si è sviluppata una “offensiva su larga scala” da parte delle forze israeliane.

La retorica bellicosa non manca, come dimostrato dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, il quale ha sottolineato la necessità di “smantellare le infrastrutture del terrore islamico-iraniano”. Katz ha avvertito che l’obiettivo dell’offensiva è quello di prevenire la creazione di un "secondo fronte" palestinese contro Israele, alludendo a un presunto coinvolgimento di Teheran nel supporto a tali gruppi.

In un tono deciso, Katz ha affermato: “Dobbiamo affrontare questa minaccia con la stessa determinazione usata a Gaza” e ha suggerito che potrebbe rendersi necessaria anche l’evacuazione temporanea di residenti palestinesi. Questa dichiarazione ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità di escalation e di ulteriori violazioni dei diritti umani nella regione.

La comunità internazionale segue con apprensione gli sviluppi della situazione in Cisgiordania, mentre le immagini di distruzione e di sofferenza umana tornano a riempire le agenzie di stampa. La speranza di una pace duratura sembra, ancora una volta, allontanarsi.